E’ accaduto a Casalmaggiore, in provincia di Cremona. La donna ghanese, da dieci anni regolarmente in Italia, ha sei mesi di tempo per imparare la lingua. Non sa leggere l’italiano e il sindaco del Comune di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, non le concede la cittadinanza. L’episodio, riportato dal sito repubblica.it, è avvenuto martedì quando una donna ghanese si è presentata in Comune riferendo, carte del Ministero alla mano, di essere in possesso dei requisiti tecnici (dieci anni di permanenza regolare) per diventare cittadina italiana.
Quando si è trattato di leggere la formula di rito per il giuramento, la donna non è però stata in grado di farlo e a quel punto il primo cittadino, Filippo Bongiovanni, ha fatto saltare tutto. La donna ha sei mesi di tempo per imparare almeno le basi della lingua italiana, altrimenti la cittadinanza le verrà negata.
Adesso la donna avrà sei mesi di tempo per imparare l’italiano, almeno a un livello tale da riuscire a leggere correttamente il giuramento. Se non lo farà si vedrà negare nuovamente la cittadinanza.
L’episodio ha diviso in due l’opinione pubblica. Tanti quelli d’accordo col primo cittadino:
“Come si può pretendere di diventare italiani se non si ha nemmeno una minima padronanza della lingua del Paese in cui si risiede?”. Ma c’è anche chi, come l’associazione “I sentinelli di Milano”, parla senza mezzi termini di “disumanità” da parte del sindaco.
Nel mezzo c’è spazio anche per riflessioni più pacate e ragionate, come ad esempio chi sottolinea l’importanza della conoscenza della lingua per chi vuole ottenere la cittadinanza, ma al tempo stesso evidenzia la necessità di predisporre percorsi di apprendimento gratuiti per gli stranieri che vogliono diventare cittadini italiani.