Colombo (Sri Lanka), 22 aprile 2019 – Una Pasqua di sangue e di terrore quella vissuta ieri in Sri Lanka. Ma sembra non essere finita, oggi una nuova esplosionesi è verificata nei pressi di una chiesa a Colombo. Ieri una serie di esplosioni in hotel di lusso e chiese ha sconvolto il Paese. Pesantissimo il bilancio dei 8 attacchi, i più sangunosi dalla fine della ventennale guerra civile nel 2009: 290 morti e più di 500 feriti. Sono esplose bombe in tre chiese e in 4 alberghi di lusso, un kamikaze che si è fatto saltare in aria a casa sua uccidendo tre degli agenti che erano andati ad arrestarlo. Un ordigno è stato disinnescato vicino all’aeroporto.
Tra gli obiettivi le chiese dei distretti diNegombo, Batticaloa e Kochchikade a Colombo, colpite mentre erano gremite di fedeli, e gli hotel Shangri-La, Kingsburye Cinnamon, anch’essi nella capitale. Decine di stranieri tra le vittime, 35 secondo la polizia. Mentre non è ancora chiaro chi sia il responsabile degli attacchi. Ieri il ministro della Difesa, Ruwan Wijewardene, aveva parlato di atti di “terrorismo” compiuti da estremisti religiosi che sarebbero stati già “tutti identificati”. La polizia ha arrestato 24 persone in relazione agli attentati. Le autorità cingalesi indagano anche su possibili falle della intelligence.
NUOVA ESPLOSIONE – L’esplosione si è verificata in un furgone, nei pressi della chiesa di Sant’Antonio già colpita ieri, mentre gli artificieri stavano cercando di neutralizzare l’ordigno. La polizia ha precisato che l’esplosione è stata una deflagrazione controllata dalla squadra di artificieri.
Inoltre la polizia cingalese ha trovato 87 detonatori in una stazione di autobus a Pettah, un sobborgo di Colombo. Poi un pacco sospetto è stato individuato a Fort, distretto finanziario di Colombo. L’area è stata evacuata e la polizia sta ispezionando i luoghi.
LE INDAGINI – Gli autori della strage erano sette gli attentatori kamikaze ha reso noto un funzionario del governo che si occupa delle indagini forensi degli attacchi. Il funzionario, Ariyananda Welianga, ha aggiunto che gran parte degli otto attentati sono stati realizzati da una persona ciascuno, mentre in almeno un attacco – quello all’hotel Shangri-La di Colombo – gli attentatori erano due. Secondo il ministro della Salute, Rajitha Senaratne, ci sarebbe “il gruppo jihadista locale National Thowheed Jamath dietro i sanguinosi attentati”.
“Non crediamo che gli attacchi possano essere stati portati avanti solo da un gruppo di questo paese. C’è una rete internazionale senza la quale questi attacchi non sarebbero riusciti”, ha aggiunto ha detto ancora, secondo quanto riportato dal Guardian. L‘Interporl ha annunciato l’invio di una proprio squadra, su richiesta delle autorità locali, per collaborare alle indagini.