«Offro 3mila euro al mese ma non trovo dipendenti»: l’appello dell’imprenditore italiano

di admin

«Offro 3mila euro al mese ma non trovo dipendenti»: l’appello dell’imprenditore italiano

| giovedì 12 Agosto 2021 - 22:38

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«Offro 3mila euro al mese ma non trovo dipendenti»: l’appello dell’imprenditore italiano

«Nove ore al giorno per 5 giorni a 3mila euro netti al mese, tutto in regola». È questa l’offerta di lavoro di Gerardo Napoli, 49 anni, amministratore di un’impresa di trasporto alimentare nel Salernitano, che in un’intervista al Corriere della Sera lancia l’appello perché per quei 60 posti disponibili «non trovo nessuno».

Il caso della scarsità di autisti nel settore era già emerso in un articolo pubblicato ieri dal Sole 24 Ore, dove la Anita, l’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici, lanciava l’allarme di una crisi che in Italia vede le aziende in cerca di 17mila posizioni nel prossimo biennio.

A ribadire la necessità di questi posti è lo stesso Napoli, che sottolinea come il giro di affari generato dall’impresa che gestisce sia «limitato dalla mancanza di personale». Secondo l’amministratore, uno dei motivi che ostacola le assunzioni è la patente E, necessaria per guidare i camion. «Per prenderla servono 6mila euro circa e sei mesi di studio.

Non tutti hanno la costanza e i soldi». La stessa Anita aveva proposto di favorire gli ingressi di extracomunitari muniti di patente, una prospettiva che lo stesso Napoli non esita a definire «una strada». «Ci sono tanti ucraini e kazaki pronti a fare questo mestiere», afferma, «dopo un anno di lavoro devono ottenere la Cqc, la carta di qualificazione del conducente.

Verrebbero impiegati con il contratto italiano della logistica, sul piano dei costi per noi non cambia niente». Lo step della licenza, tuttavia, rimane un passaggio che devono eseguire i candidati autisti. «Non possiamo farci carico noi del costo della patente», afferma Napoli, che facendo due calcoli stima che in caso contrario «per 60 lavoratori sarebbero 360 mila euro!

di investimento, «troppo oneroso, per di più con il rischio che presto il lavoratore si licenzi per passare a un concorrente». Napoli rimarca anche la possibilità di «un investimento pubblico per aiutare disoccupati in uscita da un’azienda in crisi a conseguire la patente».

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