Omicidio Sacchi, primi risultati dai tabulati: “L’amico di Luca parlò con i pusher”

di admin

Omicidio Sacchi, primi risultati dai tabulati: “L’amico di Luca parlò con i pusher”

| giovedì 31 Ottobre 2019 - 21:56

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Omicidio Sacchi, primi risultati dai tabulati: “L’amico di Luca parlò con i pusher”

Una telefonata prima dell’omicidio confermerebbe i legami tra i due gruppi di giovani. Sarebbe questa l’ulteriore conferma per gli inquirenti, a più di una settimana dall’omicidio di Luca Sacchi davanti a un pub a Colli Albani, che molti testimoni hanno mentito.
Bugie ma anche le prime verità: dai tabulati emergono i contatti tra Giovanni Princi, amico di Luca Sacchi e Paolo Pirino “socio” di Valerio Del Grosso. Una telefonata prima dell’omicidio confermerebbe i legami tra i due gruppi di giovani.


Sarebbe questa l’ulteriore conferma per gli inquirenti, a più di una settimana dall’omicidio di Luca Sacchi davanti a un pub a Colli Albani, che i testimoni hanno mentito. Se non tutti, quasi tutti. Lo ha fatto la fidanzata di Luca, Anastasiya Kylemnyk, fornendo una ricostruzione, nell’immediatezza dei fatti, che è stata smentita dalle indagini successive.

Ha escluso che dietro all’omicidio ci fosse qualcosa di più di una rapina. Non solo. La giovane ha detto anche che Luca è intervenuto in sua difesa dopo che lei è stata colpita con una mazza da baseball. Ma sul corpo non aveva alcun segno delle percosse. Ha detto di avere nello zaino circa 200 euro, ma i testimoni parlano di una cifra più ingente, di mazzette di denaro.

La versione della ragazza non è però l’unica che non convince il pubblico ministero Nadia Plastina, i carabinieri di via In Selci e gli agenti della squadra mobile: ha mentito anche Giovanni Princi, sul posto probabilmente come mediatore. Anche lui, sentito dalla polizia giudiziaria, non ha detto nulla sugli stupefacenti.

Eppure, i due emissari dei due pusher sostengono di avere avuto contatti con lui. Proprio per questo, gli investigatori stanno cercando di ricostruire gli ultimi cinque mesi di rapporti tra Giovanni e Luca. I due erano compagni di classe alle superiori, poi si erano persi di vista e si erano ritrovati, appunto, qualche mese fa. E ora chi indaga vuole capire perché avessero riallacciato i rapporti.

Gli inquirenti cercano prove, incrociano tabulati e celle, sviscerano i telefonini dei due arrestati, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, e quello di Luca. Per capire quali relazioni, quali contatti e, soprattutto, chi fosse presente quella sera. Fino a che questi elementi non verranno consegnati al pubblico ministero, non ha molto senso che la procura senta Anastasiya e gli altri che, senza contraddittorio, possono raccontare la loro versione senza essere smentiti.

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