Omicidio Vannini, interviene la politica: i provvedimenti di 3 ministri

di redazione

Omicidio Vannini, interviene la politica: i provvedimenti di 3 ministri

| venerdì 01 Febbraio 2019 - 19:57

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Omicidio Vannini, interviene la politica: i provvedimenti di 3 ministri

Se le decisioni prese dalla corte d’appello per l’omicidio Vannini hanno suscitato una polemica, ancora di più lo ha fatto ciò che è accaduto in aula al momento della lettura della sentenza. Sia sulla diminuzione di pena sia sulla ormai famosa frase detta dal Giudice alla madre di Marco Vannini.

L’attenzione mediatica sul caso (che già era molto sentito dall’opinione pubblica) è cresciuta esponenzialmente, tanto che anche la politica si è fatta avanti con gli interventi di ben 3 ministri: Il ministro per la Difesa Elisabetta Trenta, il ministro alla Giustizia Alfonso Bonafede e il ministro dell’interno Matteo Salvini.

Se non fosse bastata alla famiglia la delusione di un alleggerimento di pena per Antonio Ciontoli, la minaccia di un provvedimento per interruzione di pubblico servizio ha fatto infuriare e indignare moltissime persone. La frase: “Se volete farvi una passeggiata a Perugia, ditelo”, che menziona il fatto che i provvedimenti per infrazioni contro i Giudici nei processi di Roma vengono trattati a Perugia, ha scatenato le ire di tutti.

Alfonso Bonafede è intervenuto sul tema, dichiarando: “Come ministro della giustizia ho già attivato gli uffici affinché vengano fatte tutte le verifiche e gli accertamenti del caso”, ha aggiunto. “Questa mattina – dice ancora Bonafede – ho chiamato personalmente la mamma di Marco Vannini, abbiamo parlato e parleremo ancora qui al ministero, nei prossimi giorni avrò modo di incontrare i genitori”.

Bonafede ha comunque spiegato che il suo è un potere limitato, come è giusto che sia: “A lei ho già spiegato che il ministro della Giustizia non può entrare nel merito delle decisioni dei giudici”. Resta comunque difficilmente giustificabile, per Bonafede, il comportamento del giudice: 

“Ho guardato con molta attenzione il video in cui viene ripreso il momento della lettura del dispositivo della sentenza, un video entrato nelle case di milioni di cittadini. E voglio spiegare che un magistrato ha tutti gli strumenti idonei a far mantenere l’ordine all’interno di un’aula giudiziaria. Ecco perché ritengo inaccettabile quel che è accaduto”.

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