Paolo Calissano è stato trovato morto a cinquantaquattro anni in casa in zona Balduina a Roma. Il rinvenimento risale alla serata di ieri, giovedì 30 dicembre. L’attore era uno dei volti noti delle fiction degli anni ‘900-2000 e ha recitato in varie serie tv come ‘Dottoressa Gio’, ‘Linda e il Brigadiere’ e ‘Vivere’.
Come riportato da La Repubblica, che stamattina ha reso nota la notizia della sua scomparsa, l’ipotesi è che l’attore sia deceduto a causa di un’overdose da farmaci. Calissano soffriva di depressione, sul suo comodino e sparse in varie altre parti della casa c’erano infatti diverse confezioni di medicinali e psicofarmici. Non è chiaro al momento però se si sia trattato di una morte involontaria oppure di un suicidio. Erano circa le ore 23 quando i carabinieri sono entrati all’interno della sua abitazione e lo hanno trovato privo di vita.
Indagini sulla morte dell’attore Paolo Calissano
A dare l’allarme è stata la fidanzata, che non riusciva a mettersi in contatto con lui. Inutile l’intervento del personale sanitario arrivato in ambulanza, per Calissano non c’è stato purtroppo nulla da fare per salvargli la vita. All’interno dell’appartamento è arrivato il medico legale, per la constatazione del decesso.
Sul corpo da un primo esame non sono stati trovati segni di violenza. Terminate le prime verifiche sul posto, la salma è stata trasferita in obitorio, dove si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per lo svolgimento dell’autopsia. I risultati degli esami autoptici serviranno a far luce sulla vicenda, rispetto alla quale sono in corso le indagini dei militari coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma.
Calissano era stato condannato a 4 anni di reclusione per droga
Calissano era stato condannato a quattro anni di reclusione per droga. Il nome dell’attore è stato in passato infatti coinvolto nel drammatico episodio che nel 2005 ha visto la morte della ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira, trovata morta all’interno della sua abitazione, uccisa da un’overdose di cocaina.
L’accusa riconosciuta dai giudici è stata quella di averle venduto la droga. Nel 2008 invece è risultato positivo alla cocaina a seguito dei test per la verifica della droga nel sangue dopo un incidente stradale.