Il Papa emerito Benedetto XVI cambia versione sulla sua posizione in merito agli abusi sui minori avvenuti nell’arcidiocesi tedesca di Monaco e Frisinga, da lui guidata per oltre cinque anni, e ammette di aver partecipato alla famosa riunione del 1980 in cui si era discusso proprio del futuro di alcuni sacerdoti accusati di pedofilia e poi riammessi all’attività pastorale.
Un chiarimento importante visto che conferma il fatto che Joseph Ratzinger sapesse degli abusi e delle condotte di alcuni preti tra gli anni ’70 e ‘80 , ora al centro di un’indagine dell’autorità tedesca sulla pedofilia nella Chiesa cattolica locale. Come ha spiegato all’agenzia Kna il suo segretario, monsignor Georg Ganswein, il precedente resoconto secondo cui Benedetto XVI non era presente al vertice sarebbe stato frutto di un errore commesso in buona fede. In pratica “il risultato di un errore nell’elaborazione editoriale della sua affermazione”.
Benedetto XVI ha partecipato al vertice per il trasferimento del prete pedofilo
“Il papa emerito Benedetto XVI si è fatto inviare ilrapporto dallo studio legale di Monaco. Attualmente sta leggendo con attenzione le dichiarazioni ivi contenute, che lo riempiono di vergogna e dolore per le sofferenze inflitte alle vittime. Ci vorrà del tempo per leggerlo per intero.
Tuttavia desidera ora chiarire che, contrariamente a quanto affermato in udienza, ha partecipato all’assemblea dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980” ha spiegato Ganswein. Il rapporto infatti afferma che Benedetto non avrebbe preso provvedimenti contro quattro sacerdoti accusati di abusi sessuali su minori quando era arcivescovo di Monaco, carica che l’allora cardinale Ratzinger ricoprì tra il 1977 e il 1982, e che le sue affermazioni sull’assenza all’incontro in questione mancava di credibilità.
Il caso del prete pedofilo ospitato nella diocesi di Monaco
Papa Ratzinger dunque partecipò alla riunione del 15 gennaio 1980 in cui i prelati decisero di trasferire all’interno della diocesi da lui guidata un prete pedofilo Peter Hullermann, accusato di aver abusato di un bambino di 11 anni a Essen. Ora pur ammettendo la sua presenza, Ratzinger però continua sostenere che in quella occasione non fu deciso il reintegro del prete nell’attività pastorale, che avvenne successivamente, ma solo la sua accoglienza per la durata del trattamento terapeutico a cui era sottoposto e che si svolgeva proprio a Monaco.
“L’affermazione secondo cui l’incarico pastorale del sacerdote in questione non è stato deciso in quella riunione rimane oggettivamente corretta, come documentato dagli atti. Piuttosto, la richiesta è stata accolta solo per l’alloggio durante il suo trattamento terapeutico a Monaco” ha spiegato infatti Ganswein.