Partorisce nel “boschetto della droga” di Rogoredo: bimbo in astinenza di eroina

di redazione

Partorisce nel “boschetto della droga” di Rogoredo: bimbo in astinenza di eroina

| martedì 21 Maggio 2019 - 13:30

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Partorisce nel “boschetto della droga” di Rogoredo: bimbo in astinenza di eroina

Ha partorito in una cascina diroccata, di notte, poco dopo aver assunto una dose di droga. È accaduto a Milano, nella famigerata zona del “boschetto dello spaccio” di Rogoredo: protagonisti della storia una mamma 28enne di origini ucraine e il suo bambino, già in astinenza da eroina. Lo riporta il Corriere della Sera. Secondo quanto riferito dal 118, la madre aveva assunto droga in gravidanza, e quindi è stata portata insieme al figlio alla clinica Mangiagalli.

Ora il piccolo dovrà essere sottoposto a terapie specifiche: Servirà qualche tempo e poi il bambino starà bene, i farmaci lo aiuteranno a non soffrire per l’astinenza oggi, domani, poi sempre meno, e in qualche settimana i medici della clinica «Mangiagalli» lo accompagneranno fuori dalla dipendenza che ha ereditato dalla mamma: l’eroina nel sangue che ogni giorno passava nel cordone ombelicale, nella placenta; il piccolo l’assorbiva insieme al nutrimento, che per il resto lo ha fatto crescere in buona salute.

Era passata da poco l’una e 40 della notte tra domenica e lunedì, dentro la cascina diroccata di via Orwell, quando la 28enne ha dato alla luce il suo bambino.

Ha portato avanti la sua gravidanza senza mai entrare in contatto con un medico, un assistente sociale, una qualsiasi struttura. Sprofondata in una dipendenza feroce, come faceva ogni giorno ha scaldato eroina e s’è appoggiata un ago in vena anche domenica, ultima sera prima della nascita.

Poi è arrivata una telefonata al 112: “Venite nella cascina, una ragazza sta per partorire”. La fase d’astinenza della madre lunedì mattina è stata un po’ complicata da gestire, ma per il resto sta bene; il bambino è ricoverato in terapia intensiva neonatale, dove ha risposto bene a tutti gli esami. Il bambino ora dovrà superare lo scoglio della “neonatal abstinence syndrome”,

causata dall’assunzione di droga della madre e da cui i neonati solitamente si liberano del tutto nel giro di tre o quattro settimane. Intanto, polizia e i responsabili dell’ospedale hanno già inviato la segnalazione al Tribunale per i minorenni: conclusa l’emergenza medica, i magistrati dovranno occuparsi del futuro del bambino e dalla sua custodia.

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