Il viso tempestato di lentiggini, un bob castano spettinato, gli occhi vivaci: Patrick, conosciuto da tutti come Roscòn, ha 11 anni ed è il primo baby modello di Zara con la sindrome di Down. Posa con il fratello Diego per la collezione estate 2019, per bambini dai 5 ai 14 anni: forse per la prima volta, un ragazzino con trisomia 21 è protagonista di una campagna mondiale.
È uno dei quattro figli dell’enologo Pedro Aznar Escudero e della chef spagnola Samantha Vallejo Nágera, famosa nei panni di giudice dell’edizione nazionale di Master Chef, che su Instagram ha raccontato il suo entusiasmo all’idea che il figlio contribuisca a lanciare un messaggio tanto importante.
«Quando tuo figlio Roscón è il primo modello con sindrome di Down sul sito di Zara e muori di gioia per quello che significa», ha scritto la famosa mamma, che sui social pubblica spesso immagini divertenti insieme al bambino, con cui ha pubblicato anche un libro di cucina intitolato Samantha y Roscón. Party.com.
Il servizio fotografico di Zara consiste in 16 immagini: i bambini sorridono, posano con espressioni seriose, mangiano il gelato, scherzano. E la complicità tra Roscón e il fratello minore, che ha 8 anni, gioca tutta a favore della riuscita della campagna. Samantha Vallejo Nágera è un’amica storica di Marta Ortega, l’unica figlia di Amancio, fondatore della catena internazionale di abbigliamento: è stata ospite del suo matrimonio, quest’estate a La Coruña:
sarebbe per via di questo lungo e profondo rapporto che la scelta dei baby modelli è ricaduta sui figli della chef. Samantha Vallejo Nágera ha sempre affermato di avere scoperto che il figlio avesse la sindrome di Down lo stesso giorno in cui è nato: non aveva fatto alcun test precedente per rilevarlo. Ha sempre ammesso che i primi giorni fossero stati difficili, che come madre si fosse sentita disorientata.
Ma, anche, che queste sensazioni sono durate solo pochi giorni, anche grazie al sostegno e alle parole di altri genitori che si sono trovati nella stessa situazione. «Prima di abituarsi all’idea di avere un bambino straordinario e di accettarlo come un qualsiasi altro figlio, possono essere necessari diversi giorni o settimane», aveva scritto nel suo blog. «È per questo che è molto importante avere un supporto psicologico, parlare con altri genitori nella stessa situazione, e soprattutto capire che non è la fine del mondo».