Pena Ciudad Barrios, il carcere più pericoloso al mondo: gli scatti di vita carceraria

di redazione

Pena Ciudad Barrios, il carcere più pericoloso al mondo: gli scatti di vita carceraria

| mercoledì 10 Aprile 2019 - 10:40

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Pena Ciudad Barrios, il carcere più pericoloso al mondo: gli scatti di vita carceraria

Ci sono più di 2500 prigionieri all’interno delle mura di Pena Ciudad Barrios, penitenziario situato nello Stato centramericano di El Salvator: spacciatori violenti, trafficanti d’armi, assassini spietati. Un carcere come tanti altri, ci verrebbe da pensare, ma non è così. La prigione salvadoregna, infatti, è uno degli istituti di pena più pericolosi al mondo, a tal punto che neppure i secondini entrano all’interno della struttura, pattugliandone solo il perimetro.

Dalla sua apertura nel 1999, il penitenziario, progettato per la detenzione di 800 persone e che ora ne ospita il doppio, è passato dalle mani dello Stato a quello della gang Mara Salvatrucha (MS), tristemente famosa per i suoi crimini e per gli evidenti tatuaggi che marchiano il volto e il corpo dei suoi adepti. 

Sono proprio loro, infatti, ad aver ottenuto il permesso di gestire la prigione in cui sono rinchiusi e di organizzarsi fra di loro sia per quello che riguarda il cibo che l’assistenza sanitaria.

Tuttavia, c’è stato chi ha avuto il coraggio di attraversare quei cancelli e di entrare in questo luogo proibito per raccontarne la vita di tutti i giorni e descriverne il lento scorrere del tempo. Si tratta del fotografo londinese  

Adam Hinton che nel 2013  è riuscito ad entrare nella struttura e ritrarre i prigionieri che si sono lasciati immortalare in questi incredibili ritratti raccolti nel libro ”MS-13”, recentemente pubblicato dalla casa editrice Panos.

Oggi vogliamo proporvi questi scatti, emotivamente forti e terribili allo stesso tempo, per raccontarvi la storia di uno Stato in cui il problema della criminalità organizzata e della guerra tra gang continua a rimanere irrisolto e dove il numero delle vittime per violenza di strada ha raggiunto cifre da record mai eguagliate neanche ai tempi della guerra civile terminata nel 1992.

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