Piazza una telecamera nella stanza da letto della figlia lesbica e lei lo denuncia

di Redazione

Piazza una telecamera nella stanza da letto della figlia lesbica e lei lo denuncia

| mercoledì 09 Agosto 2023 - 00:09

Condividi su:

Facebook Twitter
Piazza una telecamera nella stanza da letto della figlia lesbica e lei lo denuncia

Figlia lesbica:A Napoli una ragazza lituana ha denunciato il padre adottivo che aveva installato una telecamera nella sua cameretta per spiarla. A raccontare la vicenda è “Il Mattino”.

Dopo aver trascorso 12 anni in un orfanotrofio in Lituania, la ragazzina è arrivata in Italia con la sorellina ed è stata adottata. La vita nella nuova famiglia è trascorsa serenamente fino al giorno in cui la giovane – che nel frattempo ha raggiunto la maggiore età – ha rivelato ai genitori adottivi di essere omosessuale. Nella testa del padre è scattata una sorta di curiosità morbosa nei confronti dell’orientamento sessuale della figlia adottiva.

Il giudice ha reputato sussistente il reato di interferenza illecita

Da lì la decisione di installare di nascosto di fronte al letto della ragazza una telecamera che ne filmasse ogni movimento. Un’invasione della privacy in piena regola. Una volta scoperta la telecamera, la giovane lituana ha denunciato il padre adottivo e l’autorità giudiziaria ha reputato sussistente il reato di interferenza illecita nella sua vita privata della ragazza chiedendo ulteriori accertamenti. “Gli eccentrici e (almeno apparentemente) spregevoli comportamenti” dell’uomo “costituirebbero soltanto una messinscena, finalizzata a provocare la figlia e ad indurla a rivelargli le sue esperienze sessuali: ciò allo scopo di comprendere il suo orientamento e se esso fosse effettivamente concretizzato in rapporti intimi con altre ragazze”.

La ragazza lesbica: “Mi aspettavo un normale rapporto senza segreti, comprensivo”

La giovane non vive più con i genitori adottivi con cui i rapporti si sono ormai deteriorati. “Mi aspettavo un normale rapporto senza segreti, comprensivo – ha confessato – Confidavo anche in una mentalità più aperta da parte loro, cosa che purtroppo non c’è stata”. La ragazza aveva anche accusato il padre di averla contattata via web sotto falsa identità per spingerla a compiere atti sessuali. Il giudice, però, ha ritenuto insussistente quella tipologia di reato.

HOW TO DO FOR
©How To Do For - Tutti i diritti riservati