Non è Pier Silvio Berlusconi il “mandante” dei fuorionda che hanno messo alla gogna pubblica Andrea Giambruno spingendo Giorgia Meloni a dargli il benservito.
Tra le ipotesi avanzate nelle scorse ore dai complottisti, ce n’è una che attribuisce all’amministratore delegato di Mediaset e alla sua famiglia la paternità di un piano volto ad “assestare un ceffone al governo e indebolire la prima donna italiana alla guida del governo”. A smentire questa tesi, come riporta il “Corriere della Sera”, sarebbe stato il primis Antonio Tajani, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, che avrebbe parlato dello spinoso argomento con la premier.
Ma non finisce qui. Perché venerdì 20 ottobre Pier Silvio Berlusconiavrebbe telefonato a Giorgia Meloni dicendosi “molto dispiaciuto” per i fuorionda imbarazzanti e sessisti tramessi da “Striscia La Notizia”. “Non ne sapevo nulla, altrimenti ti avrei avvisata. Non ho potuto far nulla per impedirlo – avrebbe assicurato l’ad di Mediaset – “Noi al tuo fianco”.
“Pier Silvio Berlusconi – si legge ancora sul “Corsera” – avrebbe anche aggiunto che cercherà di fermare gli altri fuorionda dell’ormai ex compagno della leader di Fdi, ritenuti da diverse fonti ancora più sgradevoli dei precedenti. Da Mediaset intanto trapela che l’azienda non avrebbe intenzione di licenziare il giornalista al centro delle polemiche”.
Antonio Ricci: “Confalonieri mi ha chiamato dandomi del romp*cogli*ni”
In queste ore Antonio Ricci, dopo aver dichiarato che un giorno Giorgia Meloni capirà che lui le ha fatto un favore rendendo pubblici gli audio choc, ha rotto nuovamente il silenzio. “Del caso ‘Fuorionda’ ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti”, ha dichiarato l’ideatore di “Striscia La notizia” come riporta l’Ansa, prima di “fornire la mia versione, naturalmente senza nessuna pretesa di esser creduto, ci mancherebbe, ma solo per dare un contributo al dibattito”.
Antonio Ricci ha confessato di aver letto l’intervista di “Chi” ad Andrea Giambruno, una sorta di “beatificazione” a cui ha “pensato subito di utilizzare l’antidoto”. “La cosa che mi ha più stupito di tutto il dibattito è che per il 90% dei giornali sembra impossibile che possa esistere qualcuno che prende iniziative di testa sua e non sia un mero ventriloquo. Un’anomalia da censurare – ha affermato Antonio Ricci -Violando la privacy vi posso raccontare della telefonata di Fedele Confalonieri.
L’incipit è stato: ‘Sei il re dei romp*cogli*ni, anzi sei l’imperatore dei romp*cogli*ni’. Il seguito, essendo stato pronunciato in stretto lombardo, anche volendo, non sono in grado di riferirlo”.
“Dall’estate avevo due fuorionda in frigo, li ho usati come son solito fare”
“Da una fortunosa pesca estiva avevo due fuorionda del giornalista in frigo – ha raccontato il papà di “Striscia” – Li ho usati. Così come son solito fare. Come quello di ‘Buttiglione-Tajani’ che Berlusconi dichiarò esser la causa della caduta del suo governo. Qualche lombrosiano potrebbe obiettare: ‘Potevi mandarlo senz’audio, non ci vogliono mica dieci anni per capire che soggetto è, basta solo vedere come cammina’.
Lo so, a volte son didascalico. È un mio difetto. Vorrei anch’io fornire la mia versione, naturalmente senza nessuna pretesa di esser creduto, ci mancherebbe, ma solo per dare un contributo al dibattito. Il fatto, secondo me, si sarebbe svolto così. Mercoledì mattina sulla scrivania mi trovo la rivista Chi (secondo alcuni house organ della fam. Berlusconi) con in prima pagina la foto del first gentleman in un campo di grano, a guisa di papaverone o spaventapasseri.
All’interno veniva esaltato il cuore ‘gitano’ e il ciuffo del giornalista che sarebbe priapescamente cresciuto con gli ascolti. ‘Acciderbola – ho pensato – l’astuto cardinal Signorini si sta preparando a celebrare una beatificazione’. Siccome sono un laico, specie in estinzione, ho una naturale diffidenza verso i nuovi santi, ricorderete il ‘Caso Soumahoro’”. “Per quanto riguarda la pioggia sulla roccia – ha concluso – , magari non scalfisce subito, ma può far nascere un bell’arcobaleno”.
I giornalisti la incalzano su Giambruno e Giorgia Meloni perde la pazienza
Intercettata oggi dai giornalisti al Cairo in occasione del summit per la pace, Giorgia Meloni ha così liquidato la domanda su come si sentisse e quanto le fosse costato essere lì: “Sto bene, sto molto bene, faccio il mio lavoro come sempre”. Dinanzi all’insistenza di un altro giornalista, la premier ha aggiunto infastidita: “Non so cosa non sia chiaro del fatto che non voglio più parlare di questo”.