Secondo Luigi Bisignani, Giuseppe Conte “verrà messo a dura prova dalle scadenze legate all’introduzione dell’eutanasia, argomento incandescente per il Vaticano, anche perché Bergoglio e Parolin si aspettano molto da lui dopo che si sono esposti per la sua riconferma non solo col Quirinale, ma soprattutto con la segreteria del Pd”.
Parole pesantissime, quelle dell’uomo che sussurrava ai potenti. Parole messe nero su bianco in un intervento su Il Tempo in cui si dà conto delle pressioni del Vaticano e di Papa Francesco su Pd e Sergio Mattarella affinché Conte venisse riconfermato alla presidenza del Consiglio.
Bisignani rivela poi che “il rapporto (di Conte, ndr) con Papa Francesco, che detesta a prescindere tutti i politici, si è sviluppato solo recentemente”, mentre quello con il cardinale Parolin “è invece antico”. Dunque, l’uomo che sussurrava ai potenti si interroga:
“Porterà un giorno tutto questo fermento del mondo cattolico alla nascita del nuovo partito di Giuseppe Conte, anche alla luce della sua confermata versatilità nel passare indifferentemente da destra e sinistra? Le sue smentite – Bisignani dà una parziale risposta -, come la cronaca politica di questi giorni insegna, non valgono infatti un granché”.
Certo, l’appoggio del Vaticano a Conte, come detto, non è incondizionato: “Tutto passa ormai dalla posizione che il premier 2.0 prenderà su quello che per Bergoglio è il tema dei temi: l’eutanasia o, in gergo laico, il suicidio assistito, che la Corte Costituzionale, in un’udienza del prossimo 24 settembre, introdurrà nel Servizio Sanitario Nazionale”.
Tanto che, aggiunge, “a Conte è già stato chiesto riservatamente di esprimersi su questo punto, nel discorso programmatico che terrà domani alla Camera, e al governo di fare un passo concreto prima dell’udienza dei giudici costituzionali”. Bisignani, infine, conclude: “Il feeling di Conte con il Vaticano passerà proprio da qui. Ma il premier sa già che con Papa Francesco non potrà fare come con Salvini”.