Arrivata la neve sotto i 2000 metri. Oltre alla pioggia e al vento, i fiocchi di neve: questa mattina, venerdì 6 settembre, la Val Formazza si è svegliata sotto una coltre bianca.
Le temperature di questa mattina fanno intendere che la stagione autunnale è alle porte. E oltre alla pioggia e al vento, in Val Formazza è arrivata la neve. Sopra i 1200 metri una coltre bianca ha coperto alberi e prati. E anche le temperature sono precipitate. Nella foto scattata dal rifugio Città di Busto sul termometro è segnato 0.1 gradi.
Gli amanti della montagna possono esultare: la prima neve dell’anno è arrivata. È successo questa notte, a cavallo tra giovedì 5 e venerdì 6 settembre, in Val Formazza, nella parte settentrionale del Piemonte al confine con la Svizzera. Sono caduti circa 30 centimetri di neve che hanno imbiancato il paesaggio regalandoci un primo scorcio invernale.
I fiocchi hanno coperto la valle sopra i 1200 metri di altezza, così come testimoniato da una foto condivisa sui social dal rifugio Città di Busto, ma questa mattina anche in pianura si sono registrate basse temperature tipiche dei giorni di neve. La neve è caduta anche al passo dello Stelvio in Valtellina dove i tetti degli edifici e i prati si sono ritrovati questa mattina ricoperti da un leggero manto bianco.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte, alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati, ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello diffuso ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento.
Vista l’intensità dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di venerdì 6 settembre, allerta gialla su Valle d’Aosta, buona parte del Piemonte, della Lombardia e sui settori occidentali del Veneto, sull’Emilia-Romagna, tutta la Toscana occidentale, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Marche, sui bacini settentrionali della Puglia e su quelli occidentali della Basilicata.