Stuprato e aggredito in maniera talmente violenta da finire in coma farmacologico, dopo aver subito tre interventi chirurgici. Succede a Mirandola, in provincia di Modena.
Vittima un 37enne sottoposto a continue vessazioni da parte del suo stesso collega e datore di lavoro, un imbianchino di 39 anni di origine campana. L’uomo è stato ora arrestato dalla squadra mobile della città emiliana con l’accusa di lesioni gravi e violenza sessuale.
L’episodio risale allo scorso 3 settembre, ma solo ieri gli agenti hanno chiuso l’indagine, riuscendo ad arrivare all’aguzzino, grazie al racconto dello stesso 37enne. La vittima infatti, prima di essere operata, aveva scelto di tutelare il suo aggressore, affermando di essere stata aggredita a Ferrara da parte di ignoti.
Una volta sveglio, però, il lavoratore ha deciso di confidarsi e raccontare sia l’episodio di inizio mese sia una storia più lunga. I racconti del 37enne e le indagini della polizia, coordinate dalla procura di Modena, hanno permesso di ricostruire una serie di comportamenti violenti, aggressivi e intimidatori che andavano avanti da almeno due anni, secondo gli inquirenti.
La vittima era totalmente assoggettata anche materialmente, al suo aguzzino che ne gestiva le risorse economiche. Secondo quanto ricostruito l’indagato non pagava gli stipendi, comprava lui alimenti e sigarette, cercando di controllare ogni aspetto dell’esistenza della vittima, usando su di lui una violenza sistematica.
Già in passato, infatti, il 37enne aveva subito percosse e lesioni gravi, come ad esempio la frattura di un braccio. Gli stessi medici hanno inoltre evidenziato cicatrici e lesioni agli organi interni, frutto di quelle violenze. L’uomo, di origini mirandolesi, viveva in uno stato di paura, temendo ripercussioni. Lo stesso 39enne ha accompagnato all’ospedale il ferito, raccontando ai medici del Pronto soccorso una versione falsa dell’accaduto.