Reddito di Cittadinanza, è arrivato il secco NO dal Governo: “Cambia tutto”

di admin

Reddito di Cittadinanza, è arrivato il secco NO dal Governo: “Cambia tutto”

| sabato 16 Ottobre 2021 - 17:20

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Reddito di Cittadinanza, è arrivato il secco NO dal Governo: “Cambia tutto”

Cambiamenti in vista per il reddito di cittadinanza. È quanto vuole Mario Draghi che quindi lascerebbe il sussidio ma verrebbe modificato: una via di mezzo tra chi lo vuole così come è attualmente e chi, come il centrodestra, che invece ne chiede l’abolizione.

Reddito di cittadinanza, le possibili modifiche

Per prima cosa si tenterà di far funzionare i centri per l’impiego, e poi cercare di colpire le irregolarità, potenziando le clausole ostative, cioè quelle che impediscono di avere accesso al sussidio, come le condanne o la mancanza di cittadinanza continuativa. Potrebbe anche prospettarsi un assegno che potrebbe cominciare a scendere dopo un determinato lasso di tempo e si dovrà trovare un modo per incentivare le persone che lo ricevono ad accettare anche lavori meno redditizi di quanto non accada adesso.

Reddito di cittadinanza, scontro nella maggioranza

Ed è bastato un piccolo rifinanziamento, 200 milioni per arrivare alla fine dell’anno, ad accendere lo scontro nella maggioranza. La lite si consuma prima e dopo il Consiglio dei ministri che dà il via libera al decreto fiscale. Subito dopo il confronto tra i ministri sul Reddito si trasforma in scontro: dai racconti dei partecipanti durante il Cdm il dibattito c’è ma è pacato ed è incentrato in particolare sulla necessità – condivisa dal premier – di rivedere le politiche attive. Anche perché, avrebbe ricordato il capodelegazione M5S Stefano Patuanelli, senza il reddito durante la pandemia “sarebbe esplosa la tensione sociale”.

Ma a riunione finita i leghisti puntano il dito contro il rifinanziamento che avviene, a loro dire, “levando risorse” ad altre misure (Reddito di emergenza, Ape social, congedi parentali). Una scelta che in Cdm Giorgetti definisce “beffarda”, perché si sottraggono soldi a “chi ha lavorato duramente per una misura simile”, per poi dire che è “inaccettabile”, chiedendo che si cambino le coperture. Tutte falsità, “glielo spieghiamo con un disegnino”, ribattono dal Movimento, ricordando che si tratta di uno spostamento di risorse “che non incide in alcun modo” sul funzionamento di quelle misure, che erano state sovrastimate.

Reddito di cittadinanza, tutti concordi: “Va ripensato”

Tutti concordano che le politiche attive vadano ripensate – i partiti, Confindustria, il ministro Orlando – ma sulla ricetta si è ancora lontani dal trovare un’intesa tra chi preme per ridimensionare lo strumento – Lega e Fi, ma anche Italia Viva – e chi anzi lo vorrebbe potenziare. Lunedì ci sarà probabilmente il secondo round con una nuova cabina di regia, quando si dovranno fare le scelte su taglio delle tasse e pensioni, due capitoli che da soli (tra i 6 e gli 8 miliardi il calo dell’Irpef e circa 5 la previdenza) assorbiranno più di metà della manovra.

Fi annuncia il NO al Rdc

Il senatore di Fi Maurizio Gasparri annuncia il no al decreto lavoro approvato ieri dal Consiglio dei ministri che, tra le altre cose, contiene un rifinanziamento del reddito di cittadinanza. “La conferma del reddito di cittadinanza così come viene proposta – spiega in una nota il forzista – non può essere votata. È uno spreco di Stato, è una politica sociale fallita, perché le persone che hanno bisogno di lavorare o sono povere vanno aiutate utilizzando in modo ben più saggio questi soldi. La condizione minima comunque deve essere che chi prende il reddito di cittadinanza in cambio renda delle prestazioni di lavoro di pubblica utilità per un analogo valore. Se non ci sarà nemmeno questa condizione il voto a questo decreto da parte della gente saggia che c’è in Parlamento il governo se lo può scordare”.

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