Il reddito di cittadinanza è uno dei provvedimenti “scontati” nella Manovra del Popolo: dopo l’intesa di Conte con Juncker scende di un miliardo il costo del provvedimento e il MoVimento 5 Stelle sostiene che il costo sarebbe comunque sceso perché era approssimato per eccesso e non per difetto.
Però intanto continuano a spuntare paletti per la platea. La certezza, al momento, è che il Reddito di Cittadinanza base sarà di 500 euro mensili, ai quali aggiungere 280 euro figurativi nel caso in cui il beneficiario non sia proprietario di un immobile.
L’assegno sarà indirizzato a chi detiene un Isee inferiore a 9 mila euro. Sarà escluso chi possiede un secondo immobile e si terrà conto sia del capitale immobiliare (chi ha una seconda abitazione sarà escluso), che di quello mobiliare, fino a 5-10 mila euro. Ma c’è di più, spiega oggi il Messaggero:
“Nel mazzo, entreranno in gioco anche le autovetture di proprietà. Anche se su questo punto si stanno facendo valutazioni sul tetto dei cavalli fiscali oltre i quali si perde il diritto al beneficio. Per adesso si ragionerebbe sugli 80 cavalli fiscali. Non più di una panda insomma.
E’ ormai certo, e su questo punto spinge la Lega, che le imprese che assumeranno persone che incassavano il Reddito erediteranno per qualche mese (5 o 6) una cifra equivalente a quello che veniva percepito dal beneficiario”.
Una sorta di sgravio contributivo una tantum che dovrebbe, nelle intenzioni, mettere un freno alle accuse di assistenzialismo ricevute in questi mesi, soprattutto dai 5 Stelle, per il provvedimento. Uno dei nodi più importanti da sciogliere riguarda i soldi che verranno attribuiti per i familiari a carico. Per calcolare quanto spetta sarà utilizzato l’indice di equivalenza. Così, in linea teorica, arriveranno 156 euro per ciascun figlio,aggiuntivi rispetto alla somma di 780 euro.