Rosicchiare le unghie potrebbe sembrare un semplice vizio, ma uno studio rivela che si tratta di un problema da non sottovalutare.
Rosicchiare le unghie è una pessima abitudine che, purtroppo, molte persone hanno. Conosciuta anche come onicofagia, non è semplicemente un vizio come molti potrebbero pensare, ma un comportamento che potrebbe nasconde altro.
Mangiarsi le unghie è, spesso, un’azione caratterizzata dall’impossibilità di resistere ai propri impulsi. Un gesto automatico, ma che andrebbe attenzionato. Scopriamo di più in merito.
Rosicchiare le unghie: i sintomi di questa cattiva abitudine
Solitamente, rosicchiare le unghie è un comportamento che si svolge in due fasi: la prima che inizia con l’osservazione delle unghie delle mani per individuare eventuali imperfezioni da correggere e, poi, con l’atto vero e proprio di mordere le unghie. Generalmente, questo impulso è preceduto da una sorta di senso di agitazione che, in seguito alla sua espressione, si trasforma in sollievo.
Compiuta anche inconsapevolmente, l’azione di rosicchiare le unghie è molto frequente e comune. Generalmente, è provocata da ansia e stress – permette, infatti, al soggetto di scaricare la tensione – ma può essere provocata anche da situazioni di inattività e noia.
Questo comportamento, in psichiatria, è classificato tra i disturbi di tipo ossessivo-compulsivo. Una ricerca pubblicata sul Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry suggerirebbe, inoltre, che l’azione di mordere le unghie potrebbe essere associata a una personalità perfezionista.
A fare questa ipotesi è l’autore dello studio, il dottor Kieron O’ Connor: chi fa ciò sarebbe incline all’impazienza e alla frustrazione, non riuscendo a raggiungere gli obiettivi prefissati. La ricerca è stata svolta su 48 persone interessate da questo disturbo: ogni persona ha risposto ad alcune domande, che hanno evidenziato le capacità di autocontrollo e organizzazione. Le risposte hanno permesso di capire che le persone che si rosicchiano le unghie potrebbero essere definite “perfezioniste organizzative”, con un’incapacità a rilassarsi e uno spiccato senso organizzativo.
Mangiarle rappresenterebbe, quindi, un modo per eliminare l’energia in eccesso e scaricare la frustrazione generata dall’impossibilità di fare tutto ciò che si voleva. Per smettere di compiere questo gesto, la prova più semplice sarebbe quella di applicare uno smalto, così da scoraggiare questo gesto. In casi più complessi da gestire, il consiglio è comunque quello di rivolgersi a un esperto per seguire una terapia di tipo comportamentale.