Scatta l’allarme anche in Italia, gas tossici molto pericolosi: “Chiudete le finestre”

di admin

Scatta l’allarme anche in Italia, gas tossici molto pericolosi: “Chiudete le finestre”

| mercoledì 29 Settembre 2021 - 23:30

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Scatta l’allarme anche in Italia, gas tossici molto pericolosi: “Chiudete le finestre”

Da dieci giorni il vulcano Cumbre Vieja sull’isola di La Palma (Canarie) non si ferma e alimenta di continuo le colate di lava e l’emissione di gas tossici. Un flusso di lava che ha creato un «delta» di materiale vulcanico fumante nell’oceano, rifornito da una colata attiva anche nelle ore successive. Il rischio — spiegano tecnici e ricercatori — è che i gas generati dal contatto tra il magma e il mare siano tossici. E quindi l’appello agli abitanti delle zone prossime (quelle più vicine sono già state evacuate da giorni) è di rimanere in casa e chiudere porte e finestre, oltre a non avvicinarsi a meno di due chilometri da quel punto.

Vulcano Canarie, paura gas tossici

Per adesso, comunque, la «nube» di gas rimane «circoscritta» all’area del contatto e non ha provocato conseguenze per la popolazione, ha precisato Mara Jesús Blanco, direttrice dell’Istituto Geografico Nazionale. Viene anche raccomandato «l’uso di mascherine Ffp2 in tutta la zona dell’eruzione vulcanica», per proteggersi dall’eventuale caduta di cenere vulcanica. Nel frattempo, le colate della lava espulsa dal Cumbre Vieja hanno inghiottito oltre 470 ettari di terreno, seppellendo almeno 656 edifici, secondo le autorità locali e il sistema satellitare europeo Copernicus.

Una catastrofe per chi ha perso la casa e per proprietari e lavoratori delle coltivazioni di banane — risorsa economica fondamentale di La Palma — diverse delle quali sono state distrutte. «Ci vorranno anni o decenni di lavoro per recuperarci», ha affermato uno di questi agricoltori alla radio Cadena Ser. Seriamente danneggiata anche la rete stradale: oltre 19 chilometri sepolti della lava, tra cui parte di una provinciale che corre lungo la costa, motivo per il quale ora le località di Puerto Naos, La Bombilla y El Remo rischiano di rimanere isolate, affermano i media iberici.

Appare in miglioramento, invece, la situazione del traffico aereo: nel pomeriggio di mercoledì alcune compagnie aeree hanno annunciato la ripresa dei voli da e verso La Palma. Poco prima che il premier spagnolo Pedro Sánchez annunciasse che tornerà prossimamente a La Palma, il governo spagnolo aveva approvato una prima tranche di aiuti urgenti per l’isola (10,5 milioni di euro). Ma si dà per scontato che ne serviranno molti di più. L’allarme in Italia – Scatta l’allarme anche in Italia per l’eruzione vulcanica alla Canarie iniziata il 19 settembre sull’isola di La Palma.

La nube di polveri e gas con all’interno diverse sostanze potenzialmente pericolose, tra le quali il biossido di zolfo, sta attraversando ad alta quota il Mediterraneo. ‘Sorvegliate specialì sono in particolare la Sardegna e la Sicilia dove transiterà la nube a maggiore concentrazione, mentre altre regioni del centro sud saranno solo sfiorate dalle coltre. Analizzando le immagini pubblicate da Copernicus, il programma di osservazione della terra dell’Unione europea che monitora il nostro pianeta e il suo ambiente, si evince che nei prossimi due giorni la nube sorvolerà la Sardegna e raggiungerà anche la Sicilia per poi allontanarsi.

«Stiamo verificando la situazione dalle nostre 34 stazioni della rete regionale di monitoraggio ambientale da quando il fenomeno è iniziato – spiega all’ANSA Alessandro Serci dell’Arpa Sardegna – la situazione attualmente è sotto controllo, entro i 3 microgrammi per metro cubo di biossido di zolfo. Non ha piovuto e non ci sono state ricadute». Anche le previsioni virano all’ottimismo. «Le simulazioni fatte dagli uffici competenti indicano che l’inquinante è stazionario a 5mila metri di altezza – precisa Serci – E non ci sono fenomeni meteo che comportano la ricaduta di questo inquinante verso il nostro territorio. Il dato peggiore che ci era stato indicato era previsto per sabato e domenica, ma fortunatamente non abbiamo avuto nessuno sforamento dei limiti della qualità dell’aria».

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