Incredibile disavventura per DJ Cooper, playmaker statunitense che ha giocato a lungo in Europa tra Russia, Grecia e Francia. È stato squalificato per 24 mesi dopo essere risultato “incinto” all’esame antidoping: aveva presentato le urine di un’amica in stato interessante.
DJ Cooper sapeva che non avrebbe superato il test antidoping della FIBA, e per questo motivo ha presentato un campione di urina gentilmente offerto da un’amica. Peccato che, nonostante questo tentativo di “magheggio”, sia caduto dalla padella alla brace.
Il playmaker statunitense, uscito da Ohio University nel 2013 e girovago del basket europeo tra Grecia, Russia e Francia, è stato squalificato dalla Federazione internazionale per due anni (fino al 24 giugno 2020) dopo che
gli esami effettuati sulle urine hanno rilevato la presenza di GHC, un ormone prodotto dalla placenta che dimostra lo stato di gravidanza: è facile immaginare come l’amica e complice fosse, ancora a sua insaputa, in uno stadio iniziale di maternità.
DJ Cooper era in procinto di acquisire il passaporto bosniaco per poter giocare con la nazionale balcanica le qualificazioni agli Europei del 2021 e poter poi rivendersi come comunitario sul mercato europeo dei free-agent: a questo punto, i suoi piani per il futuro dovranno necessariamente cambiare…
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