Una nota catena di supermercati aveva tra gli scaffali e nei suoi reparti circa 6 tonnellate di alimenti scaduti, alcuni anche da anni. Blitz della Polizia e dei Carabinieri del Nas: italiano di 63 anni indagato per i reati di frode in commercio di sostanze alimentari nocive e in cattivo stato di conservazione.
Nella mattinata di ieri, nelle province di Roma e Latina, a conclusione di attività investigativa diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli, personale del locale Commissariato di Polizia congiuntamente ai militari del NAS di Roma e con il supporto dei Carabinieri del locale Comando Provinciale hanno dato
esecuzione a un decreto di perquisizione personale e locale presso un deposito e 6 supermercati affiliati a una nota catena alimentare, tutti riconducibili a L. C. di anni 63, indagato per i reati di frode in commercio di sostanze alimentari nocive e in cattivo stato di conservazione (artt. 444, 515 c.p. e 5 del L. 283/1962).
Nel corso delle perquisizioni, effettuate nei due punti vendita di Tivoli, di uno a Marcellina, uno a Roma e a Cisterna di Latina gli investigatori hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro penale complessivamente 6 tonnellate di generi alimentari, molti posti già in vendita (tra cui prodotti carnei e ittici congelati, salumi, insaccati, latticini, etc…),
con data di scadenza superata anche da alcuni anni, privi di tracciabilità, nonché un intero magazzino, sempre nel territorio del Comune di Tivoli, con 2 celle frigorifero e 3 frigo/congelatori. L’indagine è iniziata alla fine di agosto, quando fonti confidenziali hanno segnalato agli agenti del Commissariato di Tivoli una gestione sospetta degli alimenti da parte della società che gestisce in franchising i punti vendita.
Dopo le verifiche del caso, i poliziotti hanno richiesto e ottenuto dal sostituto procuratore di Tivoli Giuseppe Mimmo un decreto di perquisizione e il supporto del reparto specializzato dei Nas per i controlli. Durante la perquisizione all’interno del magazzino sarebbero stati rinvenuti anche locali molto sporchi, mentre in tutti i punti vendita – tranne uno – sarebbero state riscontrate alcune irregolarità sugli alimenti.