«Serva, lavami quella maglietta». Madre rifiuta, figlio la prende a calci

di redazione

«Serva, lavami quella maglietta». Madre rifiuta, figlio la prende a calci

| mercoledì 12 Dicembre 2018 - 09:35

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«Serva, lavami quella maglietta». Madre rifiuta, figlio la prende a calci

CAERANO SAN MARCO Con un calcio le ha rotto una costola facendola finire in ospedale. Epilogo violento di un calvario che da tempo ormai, ha minato la serenità di una famiglia di Caerano San Marco. A provocarlo il figlio, di appena 19 anni, che per questo è stato allontanato dalla casa familiare ed è stato denunciato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Un giovane che sarebbe diventato l’aguzzino dei genitori e, in particolare, della mamma 50enne.

Su di lei avrebbe sfogato la sua rabbia minacciandola, insultandola e arrivando anche a picchiarla. Il motivo va forse ricercato nell’abuso di alcol e droga che, già in passato l’avrebbe fatto finire nei guai il giovane per ubriachezza molesta e uso di stupefacenti.

Un abuso che l’avrebbe trasformato da figlio amorevole in un violento. Per la donna ogni giorno erano, quando andava bene, liti e urla. Costretta a subire le decisioni del 19enne, anche quando questo arrivava a casa con gli amici e insieme fumavano spinelli davanti a lei.

La madre non poteva dire nulla, per non scatenare le reazioni violentissime del figlio. Che avrebbe aggredito anche il padre e la sorella più grande. Fino al 6 dicembre scorso, quando si è consumata l’ultima lite, sfociata per colpa di una maglietta da lavare. Il ragazzo avrebbe infatti intimato alla madre, trattandola come una serva, di lavargli una maglietta e di lavarla non con la lavatrice ma a mano. Un ordine al quale la donna, esasperata aveva risposto:

«Lavatela tu allora». Una risposta che ha fatto scattare di rabbia il 19enne, che si è scagliato sulla madre e le ha sferrato un calcio violentissimo. L’ha colpita al torace, facendola cadere a terra. Un colpo che le ha fratturato una costola. A quel punto i genitori hanno capito che era arrivato il momento di dire basta e hanno chiesto aiuto ai carabinieri di Cornuda.

I militari, coordinati dal maggiore Sabatino Piscitello, si sono resi subito conto della gravità della situazione e, ascoltato il racconto dei genitori che già in passato si erano rivolti ai servizi sociali chiedendo aiuto senza ottenere risposta. I carabinieri hanno allora deciso di intervenire. Il giovane è stato allontanato dall’abitazione e ora ha il divieto di avvicinarsi ai familiari. Un ordine di allontanamento che è stato convalidato dal gip Gianluigi Zulian, davanti al quale il 19enne è comparso assistito d’ufficio dall’avvocato Jacopo Stefani.

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