«Oggi alziamo l’asticella dell’età a una soglia adattata alle attuali aspettative di vita nei Paesi con sviluppo avanzato», dice Marchionni.
«I dati demografici ci dicono che in Italia l’aspettativa di vita è aumentata di circa 20 anni rispetto alla prima decade del 1900.
Non solo, larga parte della popolazione tra i 60 e i 75 anni è in ottima forma e priva di malattie – aggiunge – per l’effetto ritardato dello sviluppo di malattie e dell’età di morte».
I geriatri insomma lanciano l’adozione di una definizione dinamica del concetto di «anzianità» che si adatti «alle mutate condizioni demografiche ed epidemiologiche.
E tenendo contro che scientificamente si è anziani quando si ha un’aspettativa media di vita di dieci anni». Attualmente le indagini statistiche individuano nella media di 85 anni la longevità per le donne, e di 82-83 per gli uomini.
«Del resto la realtà è sotto gli occhi di tutti – conclude Marchionni – una persona che ha 65 anni ai giorni nostri non si riesce proprio più a percepirla come “anziana”».