AGI – Il presidente americano Joe Biden ha confermato la sua accusa alle forze del Cremlino, che a suo dire stanno commettendo un “genocidio” in Ucraina. Affermazioni accolte positivamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha ringraziato il capo della Casa Bianca per le “parole vere”, mentre il Cremlino le ha definite “inaccettabili”.
Diversa la posizione del presidente francese Emmanuel Macron, secondo il quale l’esercito di Mosca “ha commesso crimini di guerra, ma un’escalation verbale non contribuisce all’obiettivo di fermare il conflitto”.
Dopo il rifiuto espresso nei confronti del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha aperto a un incontro con il cancelliere Olaf Scholz, che tuttavia si è rifiutato.
Intanto nella capitale ucraina sono arrivati i presidenti di Polonia e Paesi baltici. Londra ha ampliato la lista di enti e persone russe sanzionate mentre il Pentagono ha convocato gli 8 maggiori produttori di armi con Washington che è pronta a stanziare altri 750 milioni di dollari in aiuti militari. “La massima priorità per tutti è mantenere la calma e la moderazione, cessare il fuoco, fermare la guerra il prima possibile ed evitare una crisi umanitaria su larga scala”,
ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, in risposta una richiesta di commento alle parole pronunciate ieri dal presidente Usa. “Qualsiasi sforzo della comunità internazionale”, ha aggiunto Zhao, “dovrebbe raffreddare la tensione, non alimentarla, e dovrebbe spingere per una soluzione diplomatica, non aggravare ulteriormente la situazione”.
Mosca, a Mariupol oltre mille soldati ucraini si sono arresi
Più di mille soldati ucraini si sono arresi alle forze russe nella città portuale di Mariupol, assediata da settimane. Lo ha annunciato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato da Ria Novosti.
“Nella città di Mariupol, nell’area dello stabilimento metallurgico Ilyich, a seguito di operazioni offensive condotte con successo delle forze armate russe e delle unità di polizia della Repubblica popolare di Donetsk, 1.026 militari ucraini della 36esima Brigata della fanteria di Marina hanno volontariamente deposto le armi e si sono arresi”, ha detto Konashenkov. A quanto riferito da Mosca, tra i militari consegnatisi ci sono 162 ufficiali.