Siria, il dramma delle spose bambine: il fenomeno in crescita dall’inizio del conflitto

di redazione

Siria, il dramma delle spose bambine: il fenomeno in crescita dall’inizio del conflitto

| domenica 25 Novembre 2018 - 11:45

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Siria, il dramma delle spose bambine: il fenomeno in crescita dall’inizio del conflitto

Le guerre, così come le calamità naturali sono eventi che espongono i più piccoli (e in modo particolare le bambine) al rischio di abusi, di sfruttamento sesuale e persino di diventare vittime di tratta. Spesso, sono le famiglie a esporre bambine e ragazze a questi rischi: convinte che un matrimonio combinato possa essere la soluzione migliore per mettere al sicuro le proprie figlie, in realtà, finiscono con alimentare un circuito di sfruttamento e abusi.

Qamar ha 14 anni. Si è sposata quando ne aveva appena 12 a Ramtha (Giordania) e ha un figlio di pochi mesi. E’ scappata dalla guerra e si considera fortunata per essere riuscita a sfuggire ai confitti.

Ma la ragazzina sente tutto il peso di questa maternità: “Ero una bambina quando mi sono sposata e ora sono una bambina con un bambino in braccio”, dice. Qamar non sa leggere né scrivere, perché ha dovuto abbandonare la scuola non appena la sua famiglia è fuggita dalla guerra in Siria.

La guerra in Siria dura oramai da cinque anni. Le bambine come Qamar, oltre a essere vittime dei bombardamenti, dei colpi d’artiglieria e patire la fame (in patria come nei campi profughi) corrono un elevato rischio di essere date in sposa a uomini che non conoscono. “Girls not brides” elenca quelli che sono i principali problemi connessi ai matrimoni precoci per le ragazze siriane.

Il matrimonio infantile in Siria non è una novità, ma il conflitto ha esacerbato questa pratica a livelli allarmanti.
Prima della guerra il 13% delle donne di età compresa tra i 20 e i 25 anni si è sposata prima del diciottesimo compleanno. Dopo cinque anni di guerra i matrimoni precoci sono diventati un problema sempre più grave per le ragazze: in Siria come nei campi profuhi (Giordania, Libano, Iraq, Egitto).

Tra le comunità dei rifugiati in Giordania, il matrimonio precoce è cresciuto a livelli allarmenti nell’ultimo anno.

Nel 2011, il 12% dei matrimoni registrati in Giordania riguardava una ragazza con meno di 18 anni. Il tasso è arrivato al 18% nel 2012, al 25% nel 2013 per arrivare a sfiorare il 32% nel primo quarto del 2014. Ma considerando il fatto che molti matrimoni non vengono registrati, in realtà il loro numero potrebbe essere molto più alto.

Molte ragazze vanno in sposa a uomini molto più anziani di loro.
Una ricerca Unicef dimostra che le ragazze siriane (15-17 anni) vengono date in sposa a uomini molto più anziani di loro: nel 16% dei casi la differenza d’età è di 15 anni; nel 32% la differenza di età oscilla tra i 14 e i 10 anni. Nel 37% dei casi la diferenza di età si riduce, oscillando tra i 5 e i 9 anni.

Per molte famiglie siriane, dare in sposa le proprie figlie è l’ultima (disperata) risorsa per sopravvivere in condizioni estreme.
Molti genitori credono che il matrimonio sia l’unica via che possono offrire alle loro figlie per metterle al riparo da una situazione rischiosa (violenze e abusi nei campi profughi) e dall’insicurezza economica. I genitori vedono nel matrimonio un modo per proteggere le ragazze dalle minacce e, al tempo stesso, un modo per proteggere il proprio onore.
Inoltre, Save the children evidenzia come molte ragazze vengano date in sposa per permettere a uomini siriani di ottenere un visto d’ingresso in Giordania. E ancora quando vanno in sposa a uomini giordani permettono alle famiglie di ottenere uno “sponsor” che permetta loro di lasciare i campi profughi.

L’impatto dei matrimoni precoci è devastante per le bambine e per le famiglie
Le baby spose devono affrontare molteplici conseguenze dal punto di vista sociale e per la propria salute. La più grave: il rischio di morire per complicazioni legate alla gravidanza e il parto. Per non parlare delle violenze da parte del marito, la scarsa educazione, la mancanza di opportunità economiche e la scarsa possiblità di interagire con le proprie coetanee.
A rendere ancora più grave la situazione, il fatto che molti di questi matrimoni sono “a tempo” e non vengono registrati: lasciando le autorità con pochissima protezione per sé stesse o per i propri figli.

Le guerre costringono i bambini a lasciare la scuola, esponendo bambine e ragazze a un rischio molto alto di matrimonio precoce
Dall’inizio del conflitto, il tasso di scolarizzazione in Siria è passato dal 100% al 50%. E in alcune zone, come l’area nei dintorni di Aleppo, è scesa al 6%. La guerra ha lasiato circa 3 milioni di bambini senza la possibilità di andare a scuola, limitando così le loro opportunità di istruzione e facendo levitare la loro vulnerabilità Nel 2014, metà dei bambini siriani rifugiati all’estero non ricevevano nessuna forma di istruzione.

Sempre più spesso i matrimoni precoci e forzati vengono usati come arma di guerra
Preoccupano diversi rapporti che dimostrano come i diversi gruppi armati all’interno della Siria e dell’Iraq usano matrimoni forzati così come la violenza sessuale come arma per diffondere il panico, intimidire e disperdere la popolazione.

 

Attenzione, facciamo presente che la foto è esemplificativa. Non il contenuto dell’articolo.

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