Phillip Herron, 34enne inglese, aveva deciso di lasciare il lavoro per occuparsi dei suoi tre bambini. Tuttavia, si era ritrovato oberato dai debiti, nell’attesa che un’agenzia britannica gli corrispondesse un bonifico (mai arrivato). Prima di togliersi la vita, il 18 marzo, ha postato una foto di se stesso in lacrime sui social.
Aspettare che lo pagassero è stato “l’ultimo chiodo della bara” di Phillip Herron, padre single 34enne, morto suicida, come rivela sua madre. L’uomo è rimasto con solo 4,61 sterline (poco più di 5 euro) sul suo conto in banca mentre aspettava il bonifico da parte dell’agenzia britannica Universal Credit.
Herron aveva deciso di lasciare il lavoro in una fabbrica per prendersi cura dei suoi tre figli, ma è rimasto indietro con l’affitto finendo per accumulare un debito di circa £ 20.000 . “I miei nipoti mi hanno detto che Babbo Natale non era venuto l’anno prima” racconta Sheena Derbyshire, 54 anni, al Sun. Pochi minuti prima di togliersi la vita il 18 marzo, ha pubblicato una foto di se stesso in lacrime nella sua auto. “Non capisco perché far attendere così tanto un pagamento ad una persona tanto disperata” ha detto la madre di Phillip.
“Nella sua nota di suicidio ha detto che avrebbe preferito non avere mai avuto una famiglia. Era un papà single. Lui era il responsabile. Aveva sempre avuto soldi prima e i bambini avevano il meglio di tutto” dice Sheena.
Universal Credit è stato introdotto dal governo nel 2013 per sostituire una serie di benefici con un unico pagamento. Ma poiché è pagato mensilmente in arretrato, c’è un’attesa media di cinque settimane per ricevere il primo pagamento. Sheena ha scoperto quanto fosse pessima la situazione finanziaria di Phillip solo nelle settimane successive alla sua morte. I documenti trovati nella sua casa indicavano chiaramente i debiti accumulati, e gli era stato anche notificato un avviso di sfratto.
Un portavoce del Dipartimento per il Lavoro e le Pensioni ha dichiarato: “I nostri pensieri sono con la famiglia di Herron. Il suicidio è un problema molto complesso, quindi sarebbe sbagliato collegarlo esclusivamente alla richiesta di indennizzo. Ci impegniamo a salvaguardare i richiedenti vulnerabili e a mantenere una guida sotto costante controllo per fornire i più elevati standard di protezione”.