Spettacolo Italiano sotto choc: è appena venuto a mancare

di admin

Spettacolo Italiano sotto choc: è appena venuto a mancare

| sabato 14 Agosto 2021 - 09:47

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Spettacolo Italiano sotto choc: è appena venuto a mancare

Ricevette l’incarico dalle sorelle Giussani, le menti dietro l’origine del personaggio di fantasia al quale lui diede il volto tutt’ora noto. A ottobre avrebbe compiuto 90 anni. Ad annunciarne la scomparsa è stata la casa editrice Astorina con una nota stampa: “È una giornata di grave lutto per noi: il Maestro Enzo Facciolo ci ha lasciato. #FOTO A FINE ARTICOLO

È stato figura fondamentale per la storia di Diabolik, ma oggi vogliamo ricordarlo soprattutto per la sua gentilezza e disponibilità. Chiunque l’abbia conosciuto sa che era uno degli ultimi gentiluomini. Lascia un grande vuoto in tutti noi dell’Astorina. Siamo vicini al dolore della moglie, dei figli e di tutta la famiglia. Addio Enzo”.

Enzo Facciolo è nato a Milano nel 1931. Qui ha frequentato la scuola d’arte del castello sforzesco e, una volta ottenuto il diploma, ha avviato un proprio studio di animzione. È sempre stato all’avanguardia e la sua attività sperimentale l’ha fatto notare dai grandi fratelli Pagot nel 1954.

Ma è solo 5 anni dopo, nel 1959, che Enzo Facciolo ha disegnato il suo primo fumetto per le Edizioni Domai. Si intitolava Clint due colpi ed era una breve serie che, però, gli ha aperto le porte per quello che sarebbe poi stato il suo maggiore successo.

Nel 1963 viene chiamato dalla casa Editrice Astorina e firma l’episodio numero 10, ‘L’impiccato’, di Diabolik. Il personaggio già esisteva ma le sorelle Giussani affidarono a Enzo Facciolo il difficile compito di uniformare l’immagine di tutti i protagonisti del fumetto, quidi è grazie a lui se oggi Diabolik, Eva Kant e Ginko hanno queste sembianze che, a distanza di 60 anni, non sono mai cambiate.

Per Diabolik si ispirò ai tratti somatici di Robert Taylor, attore in voga tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ma è dalla sua fantasia che nacque l’iconico capuccio aderente che caratterizza il personaggio, che inizialmente indossava un semplice passamontagna. Per Eva Kant, invece, la sua musa ispiratrice fu l’iconica Grace Kelly.

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