Francesca Mirarchi è quella di una ragazza che fin da bambina ha vissuto con tenacia e grande determinazione la sua pur breve vita, correndo e saltando sulla pista d’atletica di Cinisello Balsamo dove si è sempre allenata. #FOTO A FINE ARTICOLO
Francesca era una atleta nel cuore e nella mente, forse è anche per questo che all’alba di venerdì si è trovata da sola su quel costone di montagna per un appuntamento con la morte che pare incomprensibile. Bella da lasciare senza fiato. Forte e tenace come sua consuetudine, voleva assistere da sola al sorgere del sole tra le montagne dove stava trascorrendo una breve vacanza con un gruppo di amici. Lo aveva fatto decine di volte con gli amici dell’atletica e sapeva che era in grado di farlo.
Francesca Mirarchi avrebbe compiuto 20 anni l’11 novembre prossimo e come tanti 20enne aveva grandi sogni e una voglia inesauribile di vivere grandi emozioni.
Lissonese di residenza, la sua vita è stata costantemente divisa tra la Brianza e Cinisello Balsamo. A Lissone la carriera scolastica, prima di passare all’istituto tecnico Martin Luther King di Muggiò dove si era diplomata un anno fa. A Cinisello Balsamo la passione che ha coltivato fin da quando ha mosso i primi passi, quella per l’atletica leggera che gli è stata trasmessa da suo papà Beppe Mirarchi, fondatore e allenatore della locale squadra di atletica, la Cba, e dal suo “fratellone Giacomo” che lei ammirava immensamente.
Una presenza costante e ineluttabile quella di Francesca con l’atletica, capace di formarla non soltanto fisicamente ma anche nello spirito. Appena due anni fa aveva conquistato un titolo regionale in staffetta ed aveva preso parte ai Campionati italiani con la maglia della mitica Riccardi di Milano. Il suo tarlo era la corsa ad ostacoli. Una specialità che impone forza, precisione, ma soprattutto dedizione. Anima e cuore e una grande tenacia che Francesca aveva portato con sé nella vita di tutti i giorni. A Cinisello si allenava tutti i pomeriggi e lì aveva coltivato le sue amicizie più importanti con tanti ragazzi che condividevano con lei passioni e valori.
Terminata la scuola nel pieno dell’emergenza Covid, aveva deciso di dedicare questo suo ventesimo anno di vita al servizio civile universale. Da alcuni mesi aveva preso servizio al Comune di Cinisello Balsamo dove si occupava di organizzare le attività sportive per la comunità. Nel 2018 aveva vinto un concorso letterario con una poesia che oggi forse racconta meglio di ogni cosa il suo spirito: “La bellezza è come un fiore sbocciato. Ti stupisce, ti incanta, ti lascia senza fiato. Il tempo è suo nemico. E come un ospite non gradito fa appassire ciò che appare. Ma l’essenza non scompare”.
La salma di Francesca è stata condota nella casa funeraria Pirovano di via Aleramo a Cinisello, dove gli amici potranno farle visita per un ultimo saluto nella giornata di domenica. Lunedì dalle 14,30 l’ultimo saluto nella chiesa san Pietro e Paolo di piazza Giovanni XXIII a Lissone.