Un episodio si definisce traumatico quando è abbastanza impressionante da alterare la percezione di sé o del mondo: un incidente d’auto può indurre a credere che le strade siano un luogo in cui è a rischio, in ogni istante, la propria incolumità; un abuso sessuale può convincere che l’intero genere maschile rappresenti una minaccia; un terremoto disastroso può far nascere la certezza di non potersi mai sentire al sicuro quando si è al chiuso.
Un evento che mette in pericolo la vita può essere traumatico tanto quanto uno che pone l’individuo in una condizione soggettiva di vulnerabilità. E non per forza si deve essere protagonisti dell’evento. Dei quattro tipi di traumi elencati di seguito, infatti, quello indotto da avvenimenti vissuti in prima persona è solo uno.
Tipo 1Traumi causati da episodi vissuti in prima persona, cioè quelli derivati dall’esposizione a circostanze di cui la vittima è anche protagonista, fra cui vi sono:
- Essere derubati o rapinati
- Essere vittima di un’aggressione fisica
- Subire un tentativo di stupro o uno stupro
- Subire molestie sessuali, verbali o per mezzo di contatti fisici non voluti
- Essere presi in ostaggio o cadere vittima di rapimento
- Essere oggetto di bullismo o di umiliazioni pubbliche
- Sopravvivere a una strage, per esempio a un attacco terroristico
- Vivere in zone di guerra o essere fatti prigionieri di guerra
- Essere coinvolti in un incidente stradale
- Subire un grave infortunio durante un’attività sportiva o lavorando
- Subire uno shock anafilattico o altri effetti imprevisti di trattamenti medici
- Risvegliarsi durante un intervento chirurgico
- Essere coinvolti in un incendio, in un’esplosione, nel crollo di un’abitazione
- Essere coinvolti in disastri naturali, per esempio uno tsunami o un terremoto
- Essere aggrediti da animali selvatici o domestici
Tipo 2 Traumi causati da episodi vissuti come spettatori, nel momento in cui sono accaduti. Un trauma può essere suscitato anche da circostanze delle quali si è stati solo testimoni. Le più comuni sono:
- Essere testimoni di molestie sessuali, di un tentativo di stupro o di uno stupro
- Essere testimoni di un’aggressione fisica ai danni di terzi
- Essere testimoni di una morte violenta
- Assistere a un furto, a una rapina o a un rapimento subiti da altri
- Assistere a un attacco terroristico senza restarne coinvolti
- Assistere a un incidente stradale, sportivo o di lavoro
- Assistere a un grave incendio o a un’esplosione
- Assistere a un episodio di bullismo o a un’umiliazione inflitti ad altri
Tipo 3 Traumi causati da episodi vissuti come spettatori, in momenti successivi all’accaduto. Medici, infermieri, operatori del pronto soccorso, agenti di forze dell’ordine quali inquirenti, carabinieri e poliziotti sono in particolar modo a rischio di questi traumi, spesso provocati da una delle seguenti circostanze:
- Prestare soccorso a vittime di un incendio o di un’esplosione
- Prestare soccorso a vittime di disastri naturali, per esempio di un terremoto
- Prestare soccorso a vittime di aggressioni o stupri
- Esporsi ai dettagli di un crimine violento, per esempio durante un’indagine di polizia
- Trovarsi sulla scena del crimine dopo un omicidio, una sparatoria o una strage
- Trovarsi sul luogo di un grave incidente stradale dopo lo schianto
- Assistere a scene impressionanti di particolare realismo, alla tv o sul web
Tipo 4 Traumi causati da episodi di cui non si è stati spettatori. Questi traumi sono gli unici prodotti in assenza di esposizione all’evento o alle sue dirette conseguenze. Gli episodi in grado di causarli, di solito, comprendono le aggressioni fisiche, le morti violente, gli incidenti gravi riferiti da terzi e riguardanti conoscenti stretti o famigliari. Tanti pazienti hanno vividi ricordi della stanza in cui erano nel momento in cui sono venuti a conoscenza della morte del genitore, del figlio o del partner o hanno flashback, a settimane o mesi di distanza, in cui sentono ancora la voce dell’agente di polizia o del medico che gli comunica la notizia.