Test: scegli un’immagine e ti dirà quale potrebbe essere il tuo trauma irrisolto

di redazione

Test: scegli un’immagine e ti dirà quale potrebbe essere il tuo trauma irrisolto

| lunedì 31 Dicembre 2018 - 09:15

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Test: scegli un’immagine e ti dirà quale potrebbe essere il tuo trauma irrisolto

Un episodio si definisce traumatico quando è abbastanza impressionante da alterare la percezione di sé o del mondo: un incidente d’auto può indurre a credere che le strade siano un luogo in cui è a rischio, in ogni istante, la propria incolumità; un abuso sessuale può convincere che l’intero genere maschile rappresenti una minaccia; un terremoto disastroso può far nascere la certezza di non potersi mai sentire al sicuro quando si è al chiuso.

Un evento che mette in pericolo la vita può essere traumatico tanto quanto uno che pone l’individuo in una condizione soggettiva di vulnerabilità. E non per forza si deve essere protagonisti dell’evento. Dei quattro tipi di traumi elencati di seguito, infatti, quello indotto da avvenimenti vissuti in prima persona è solo uno.

Tipo 1Traumi causati da episodi vissuti in prima persona, cioè quelli derivati dall’esposizione a circostanze di cui la vittima è anche protagonista, fra cui vi sono:

  • Essere derubati o rapinati
  • Essere vittima di un’aggressione fisica
  • Subire un tentativo di stupro o uno stupro
  • Subire molestie sessuali, verbali o per mezzo di contatti fisici non voluti
  • Essere presi in ostaggio o cadere vittima di rapimento
  • Essere oggetto di bullismo o di umiliazioni pubbliche
  • Sopravvivere a una strage, per esempio a un attacco terroristico
  • Vivere in zone di guerra o essere fatti prigionieri di guerra
  • Essere coinvolti in un incidente stradale
  • Subire un grave infortunio durante un’attività sportiva o lavorando
  • Subire uno shock anafilattico o altri effetti imprevisti di trattamenti medici
  • Risvegliarsi durante un intervento chirurgico
  • Essere coinvolti in un incendio, in un’esplosione, nel crollo di un’abitazione
  • Essere coinvolti in disastri naturali, per esempio uno tsunami o un terremoto
  • Essere aggrediti da animali selvatici o domestici

Tipo 2 Traumi causati da episodi vissuti come spettatori, nel momento in cui sono accaduti. Un trauma può essere suscitato anche da circostanze delle quali si è stati solo testimoni. Le più comuni sono:

  • Essere testimoni di molestie sessuali, di un tentativo di stupro o di uno stupro
  • Essere testimoni di un’aggressione fisica ai danni di terzi
  • Essere testimoni di una morte violenta
  • Assistere a un furto, a una rapina o a un rapimento subiti da altri
  • Assistere a un attacco terroristico senza restarne coinvolti
  • Assistere a un incidente stradale, sportivo o di lavoro
  • Assistere a un grave incendio o a un’esplosione
  • Assistere a un episodio di bullismo o a un’umiliazione inflitti ad altri

Tipo 3 Traumi causati da episodi vissuti come spettatori, in momenti successivi all’accaduto. Medici, infermieri, operatori del pronto soccorso, agenti di forze dell’ordine quali inquirenti, carabinieri e poliziotti sono in particolar modo a rischio di questi traumi, spesso provocati da una delle seguenti circostanze:

  • Prestare soccorso a vittime di un incendio o di un’esplosione
  • Prestare soccorso a vittime di disastri naturali, per esempio di un terremoto
  • Prestare soccorso a vittime di aggressioni o stupri
  • Esporsi ai dettagli di un crimine violento, per esempio durante un’indagine di polizia
  • Trovarsi sulla scena del crimine dopo un omicidio, una sparatoria o una strage
  • Trovarsi sul luogo di un grave incidente stradale dopo lo schianto
  • Assistere a scene impressionanti di particolare realismo, alla tv o sul web

Tipo 4 Traumi causati da episodi di cui non si è stati spettatori. Questi traumi sono gli unici prodotti in assenza di esposizione all’evento o alle sue dirette conseguenze. Gli episodi in grado di causarli, di solito, comprendono le aggressioni fisiche, le morti violente, gli incidenti gravi riferiti da terzi e riguardanti conoscenti stretti o famigliari. Tanti pazienti hanno vividi ricordi della stanza in cui erano nel momento in cui sono venuti a conoscenza della morte del genitore, del figlio o del partner o hanno flashback, a settimane o mesi di distanza, in cui sentono ancora la voce dell’agente di polizia o del medico che gli comunica la notizia.

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