Tradisce la fidanzata e viene smascherato da Alexa

di Redazione

Tradisce la fidanzata e viene smascherato da Alexa

| lunedì 24 Aprile 2023 - 00:55

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Tradisce la fidanzata e viene smascherato da Alexa

Un giovane tradisce la fidanzata usando tutte le accortezze del caso per non essere scoperto, ma gli sfugge un dettaglio che gli sarà fatale Alexa .

E’ successo ad una coppia di Milano. Una storia vera che ha come protagonista Alexa, l’assistente personale “intelligente” ideato da Amazon. In molti ne hanno uno in casa, un oggetto utilissimo per molte funzionalità: sveglia, controllo del meteo, ricerca di informazioni. Tutto reperibile con un comando vocale.

Ma in pochi sanno quanto la privacy non sia al sicuro con Alexa. Ecco come il fedifrago è stato smascherato. Rientrando a casa, la ragazza ha interrogato Alexa chiedendole: “Dove si trova Marco?”. A quel punto l’assistente “intelligente” ha svelato alla donna l’esatta posizione del fidanzato svelando il tradimento.

Alexa: Localizzato dal dispositivo collegato al cellulare

Ma non finisce qui. Alessia che vive a Milano insieme al partner sospettava da tempo che il compagno le nascondesse qualcosa, ma mai avrebbe pensato di poterlo scoprire in questo modo. Dopo aver appurato che l’uomo fosse con un’altra donna grazia alla localizzazione fornita da Alexa, ha poi chiesto di leggere gli ultimi messaggi del compagno. Marco, per sua sfortuna, aveva deciso di collegare il cellulare con l’apparecchio elettronico.

Quindi Alessia ha potuto ascoltare i suoi ultimi messaggi direttamente da casa senza sbirciare sul telefono. Uno di questi messaggi recitava: “Ci vediamo tra poco da me, tesoro”. A quel punto, non c’è stato più alcun dubbio e il tradimento di Marco è stato svelato.

E’ vietato per legge spiare i messaggi personali di un’altra persona

I nomi dei protagonisti di questa storia, per motivi di privacy, sono volutamente di fantasia, ma l’episodio è realmente accaduto.  C’è da precisare un aspetto importante: per la legge è vietato spiare i messaggi personali di un’altra persona. Il comportamento può essere qualificato come reato.

La Cassazione è arrivata a questa conclusione in relazione a un caso simile. Ovvero quando il partner fornisce credenziali di accesso all’account di posta elettronica, ma le stesse vengono utilizzate in un’occasione successiva e senza autorizzazione. Con queste parole la Suprema Corte di Cassazione ha affermato che ogni volta che si leggono le e-mail del coniuge, del convivente o di chiunque altro, anche un collega di lavoro, si deve chiedere una specifica e autonoma autorizzazione (Cass. sent. n. 2905/19 del 22/01/2019 e n. 2942/19 del 22/01/2019).

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