Il mondo del ciclismo piange la scomparsa della neozelandese Olivia Podmore. La 24enne, che ha rappresentato la Nuova Zelanda nel ciclismo su pista ai Giochi Olimpici di Rio 2016, è stata trovata morta per motivi ancora sconosciuti, anche se poche ore prima che la sua morte fosse confermata. #FOTO A FINE ARTICOLO
Aveva pubblicato un messaggio enigmatico sui suoi social network dopo essere rimasta fuori dalla squadra per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Una storia che è diventata di dominio pubblico sia nel paese oceanico che in tutta la comunità sportiva in poche ore.
La morte è stata confermata dalla sua famiglia, con il fratello Mitchell Podmore che su Facebook ha scritto: “Riposa in pace con la mia splendida sorella e amata figlia di Phil Podmore. Sarai nei nostri cuori per sempre”.
Nel messaggio pubblicato la ciclista ha parlato degli alti e bassi che ha subito nel mondo dello sport: “Lo sport è uno sfogo incredibile per molte persone.
Una lotta molto gratificante. La sensazione quando si vince non è paragonabile a nessun’altra, ma le sensazioni quando si perde, quando non si è scelti o qualificati, quando si è infortunati, quando si non rispettare le aspettative della società come avere una casa, sposarsi, avere figli perché hai cercato di dare tutto per il tuo sport, anche quelle sensazioni sono diverse”.
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