Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia emanano nuove ordinanze con misure più restrittive anti Coronavirus rispetto a quelle previste dall’ultimo Dpcm per le regioni in zona gialla. Il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha spiegato che i provvedimenti sono stati concordati con i colleghi Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), d’intesa con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Quest’ultimo ha informato i capi delegazione della maggioranza, in un veloce video collegamento, ma ci sarebbe già il via libera di tutto il governo. L’ordinanza è stata condivisa anche coi prefetti, per sottolineare la necessità di controlli più stringenti, e conseguenti sanzioni, insieme alle amministrazioni locali.
“La situazione è critica”, ha dichiarato Fedriga, spiegando che l’ordinanza che entrerà in vigore da sabato “non vuole dare multe, ma offrire regole condivise per evitare il contagio”. Le ordinanze, – ha continuato Bonaccini – servono “per evitare gli assembramenti, situazioni a rischio che non ci possiamo assolutamente permettere, per non favorire la diffusione del contagio”. “Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale, è a tutela della collettivitè, non ci sono pagelle o colori punitivi o premiali”, ha concluso. L’ordinanza, “che non è la volontà di giocare a guardie e ladri, è stata scritta con la volontà di fare un intervento solido, ma che non sconvolga la vita di nessuno di noi”, ha sottolineato Zaia. (Continua..)
Emilia Romagna
L’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, sarà valida in Emilia-Romagna da sabato 14 novembre fino al 3 dicembre. Ecco cosa prevede: mascherina indossata sempre, fin dal momento in cui si esce di casa; nei giorni prefestivi e festivi chiuse le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali, con l’aggiunta, nei festivi, dello stop ad ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole le sole eccezioni previste, e rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal Dpcm in vigore). Sempre, invece, nei negozi e in qualsiasi esercizio di vendita potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni. L’attività sportiva e motoria dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche, e comunque non si potrà fare nei centri storici delle città e nelle aree affollate, ad esempio le vie e le piazze centrali o i lungomare, rimanendo sempre distanziati.
Veneto
Analogo provvedimento anche in Veneto. Dalla mezzanotte di domani fino al 3 dicembre, su tutto il territorio regionale diventa: obbligatorio l’uso della mascherina al di fuori dell’abitazione ad eccezione dei bambini o di chi fa attività sportiva intensa; consentita l’attività sportiva e motoria nei parchi ma solo in aree periferiche e nel rispetto di almeno due metri di distanza; consentito l’accesso a pubblici esercizi non più di una persona alla volta; vietati i mercati se non in caso di apposito piano che prevede perimetrazione, sorveglianza e varchi di accesso e fortemente raccomandato garantire quando possibile l’accesso agli esercizi commerciali nelle prime due di apertura agli over 65 anni. Risultano poi sospese nelle scuole primarie e secondarie l’educazione fisica, lezioni di canto. I ristoranti e bar possono essere aperti dalle 15 alla 18 solo con una consumazione da seduti. Il sabato i grandi esercizi, gli outlet e i centri commerciali sono chiusi al pubblico. La domenica sono chiusi tutti i negozi ad eccezione di farmacie, edicole e vendita di alimentari. I trasporti pubblici devono rimodulare la loro programmazione per adeguarsi al 50% massimo della capienza riorganizzando la rete anche alla luce della chiusura delle scuole. Gli eventi sportivi prevedono l’accesso all’impianto sportivo solo con un test negativo effettuato non prima di 72 ore. Non è previsto però nessun blocco della mobilità tra i Comuni. (Continua..)
Friuli Venezia Giulia
Identica anche l’ordinanza firmata per il Friuli Venezia Giulia. Fedriga ha sottolineato che “come raccomandazione, non come obbligo, abbiamo inserito per la media e grande distribuzione che le prime due ore della giornata siano per gli over 65“. L’ordinanza prevede anche che “l’attività motoria all’aperto è consentita in parchi pubblici e nelle periferie, sempre mantenendo la distanza di 2 metri, e lontano da strade, piazze e centri cittadini”. “Posso confermare una diminuzione dell’indice Rt nella regione Friuli Venezia Giulia. Siamo in miglioramento, ma non voglio dare ulteriori dati finché non li ho verificati”, ha aggiunto il governatore che si è comunque appellato “al senso di responsabilità di tutti perché vengano rispettate tutte le norme.
Campania, attesa decisione
Sotto la lente resta ancora la Campania. “E’ sotto osservazione e vedremo i dati di domani. E’ evidente che l’area metropolitana di Napoli ha bisogno di assistenza e aiuto ma e’ altrettanto evidente che se i pazienti finiscono in altre province vanno aiutati anche loro”, ha spiegato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, nel corso della trasmissione ‘L’aria che tira’ su La7.
Alto Agide
È stata pubblicata l’ordinanza contingibile e urgente n.69 del presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher che contiene “ulteriori misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-192. L’ordinanza entra in vigore sabato. L’Alto Adige è già zona rossa, ma per frenare la diffusione della pandemia applica un ulteriore giro di vite, chiudendo le scuole per una settimana con assistenza per figli di persone che lavorano nei servizi essenziali.
Le ordinanze dei sindaci
Intanto si muovono anche i sindaci. Ad esempio il primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, sentite le associazioni di categoria, sta preparando un’ordinanza per favorire l’orario continuato delle attività commerciali anticipando l’orario di chiusura alle 19 a decorrere da domani 13 novembre. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha invece già firmato un’ordinanza che dispone “il divieto di utilizzare le piazze e le strade ubicate nell’area del centro storico, delimitata dai viali di circonvallazione per ogni tipo di manifestazione, per iniziative ed eventi, comprese le attività degli artisti di strada”. Il provvedimento è in vigore da oggi “e fino a nuova disposizione”, scrive il sindaco. A Taranto il primo cittadino Rinaldo Melucci ha firmato un provvedimento che prevede da domani fino al 3 dicembre la chiusura dalle 18 alle 5 di tutti gli esercizi commerciali e dei distributori automatici H24, esclusi i negozi di generi alimentari, le tabaccherie, i distributori di carburante, le farmacie e le parafarmacie. Nello stesso orario, stabilisce l’ordinanza del sindaco, sono sospese tutte le attività professionali che prevedono la presenza di clientela, a esclusione di quelle sanitarie e parasanitarie.
A Palermo il sindaco Leoluca Orlando ha firmato un’ordinanza che da lunedì porterà alla chiusura delle scuole dell’obbligo in città: «Preso atto del mancato invio di notizie circa lo stato delle strutture ospedaliere a Palermo e della tenuta del sistema sanitario complessivamente a livello regionale, con possibile ricaduta gravissima sulle condizioni di sicurezza dei cittadini, e preso atto del considerevole aumento dei contagi in tutta la Regione oltre che nella città e nell’area metropolitana di Palermo, ho deciso a malincuore di disporre a partire da lunedì prossimo la chiusura di tutte le scuole dell’obbligo della città”