Ultimo, durissimo sfogo del cantante: “Basta, pagliacci”. Fan sconvolti

di admin

Ultimo, durissimo sfogo del cantante: “Basta, pagliacci”. Fan sconvolti

| giovedì 23 Dicembre 2021 - 00:25

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Ultimo, durissimo sfogo del cantante: “Basta, pagliacci”. Fan sconvolti

Non è piaciuta a tutti la canzone «Sì, sì vax», intepretata dal trio Andrea Crisanti, Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco a Un giorno da pecora. su Radio uno Rai. Sulla musica di Jingle bells, i tre scienziati, non particolarmente intonati, hanno interpretato il testo che dice, fra l’altro: «Sì sì sì sì sì sì vax vacciniamoci. Il Covid non ci sarà più se ci aiuti anche tu». Ma su Twitter il video con la performance è finito in tendenza soprattutto per chi protesta.

«Questo è il livello degli esperti», «Mi è venuta voglia immediata di una dose. Quella sbagliata». «Non volevo crederci. Vorrei non averli mai visti».  Tra chi non ha gradito c’è anche Ultimo, che sui social ha attaccato il trio: «Tornate negli ospedali a fare il vostro lavoro. Smettetela di andare in tv a fare i pagliacci e le star». Nella storia pubblicata sul suo profilo Instagram, Ultimo ha pubblicato uno screen del video incriminato criticando Crisanti, Bassetti e Pregliasco:

«Lasciate che a cantare e a tornare sul palco siano i cantanti siano tutti quelli che lavorano con noi. Sono due anni che molti di noi non possono fare il proprio mestiere». Ma gli scienziati cantanti tirano dritto. «Dalla quantità di insulti e di odiatori scatenati credo sia stata una buona iniziativa. L’Italia è piena di gente che di mestiere è abituata ad odiare e invidiare. Il termometro di quanto sia stata buona un’iniziativa viene dato da quanta gente scrive ‘contro’.

Credo che il mio social media manager abbia bannato qualcosa come 1500 o 2000 persone, anche se ci sono stati anche tanti commenti positivi». Lo racconta a Un giorno da pecora, su Rai Radio1, Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’Ospedale S. Martino di Genova. Sulla canzone Bassetti aggiunge: «Prima cosa mi ha fatto piacere stare insieme a due colleghi, e poi prima che medici siamo padri, figli e nipoti, ed è giusto dare dei messaggi che possono arrivare attraverso la scienza e anche attraverso questo mezzo». 

«Sulla canzoncina penso questo: sono stato invitato a partecipare a un livello di comunicazione diverso. In modo particolare, si volevano coinvolgere anche i bambini sul tema del vaccino anti-Covid e non è che si potevano fargli vedere i morti o immagini forti come le bare di Bergamo. Come si mettono pupazzi e palloni colorati negli hub vaccinali dei più piccoli, è chiaro che questo era un livello di comunicazione completamente diverso. E poi posso dire una cosa? Io odio cantare, quindi non l’ho fatto sicuramente per esibizione perché nei miei peggior incubi c’è proprio il canto. Nasceva come una cosa scherzosa per i bambini. È evidente», spiega il virologo Andrea Crisanti

«Il problema è che in Italia siamo pieni di bacchettoni e ipocriti – replica Crisanti – Se qualcuno pensa che questa cosa era fuori posto perché è Natale o perché c’è il Covid, allora che dobbiamo pensare di tutti quelli che sperano che le misure di restrizione arrivino dopo le feste, ben sapendo che le feste sono un occasione di contagio e creeranno un eccesso di mortalità? È ipocrita, no?». Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova spiega di non essersela presa e di aver anche sorriso per alcuni commenti. Ma tiene a precisare: «Tutto va contestualizzato». Voi cosa ne pensate? Lasciateci i vostri commenti sui social..

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