Un giovane con sindrome di down salva una ragazza dall’annegamento, ma sua madre lo ignora

di redazione

Un giovane con sindrome di down salva una ragazza dall’annegamento, ma sua madre lo ignora

| martedì 22 Gennaio 2019 - 21:17

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Un giovane con sindrome di down salva una ragazza dall’annegamento, ma sua madre lo ignora

«Un vero eroe». Gli amici, i parenti e il suo allenatore ormai lo definiscono così. Da quando mercoledì mattina Valerio Catoia, ragazzo con la sindrome di Down di 17 anni, ha salvato la vita a una bambina che stava per annegare a Sabaudia, alla Bufalara, una delle spiagge più belle del litorale romano.

È andata così. Erano circa le nove. Valerio stava facendo il bagno con la sorella Gaia, 11 anni, e il papà Gianni quando a un certo punto si è accorto che due bambine erano finite al largo. E avevano iniziato a gridare aiuto. «All’inizio abbiamo pensato che stessero scherzando», racconta il padre di Valerio al Corriere. «Ma sono bastati pochi secondi per renderci conto che stavano annegando.

Le abbiamo raggiunte in un paio di bracciate. Poi Valerio ha preso una delle bambine per le spalle e ha iniziato a portarla verso riva». Da solo. Con fatica. Le onde sempre più alte. La bandiera rossa che sventolava lontana sulla spiaggia. «Teneva la testa della bimba fuori dall’acqua come gli avevano insegnato ai corsi», dice il papà. «Poi ci hanno raggiunto i bagnini».

Valerio vive per lo sport. Si allena di continuo. «Quattro volte alla settimana in piscina, due giorni al campo per l’atletica leggera», spiega Roberto Cavana, istruttore di nuoto alla Polisportiva Hyperion di Latina e allenatore di Valerio da circa 10 anni. Una costanza premiata dai risultati.

Nella credenza di casa ci sono una medaglia d’argento nei 50 stile libero e un quinto posto assoluto nei 50 metri dorso ai Campionati nazionali di nuoto della Fisdir (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva e Relazionale). «A cui si aggiungono gli ori nei Campionati regionali di Roma», aggiunge con una punta di orgoglio Cavana, che allena i ragazzi disabili da oltre 27 anni.

«Qui a Latina siamo stati i primi a fare corsi di salvamento per i ragazzi disabili». A luglio dello scorso anno, durante i Trisome Games di Firenze, le prime Olimpiadi per atleti con sindrome di Down, Valerio aveva fatto una dimostrazione pratica ai giudici internazionali. «Ma un conto è salvare un manichino, un altro una bambina in carne e ossa con le onde alte e il sole in faccia».

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