Una svolta potrebbe essere in arrivo nella vicenda della scomparsa a Firenze della piccola peruviana di cinque anni, Mia Kataleya Chicllo Alvarez, comunemente nota come Kata. Secondo il racconto di un testimone, la bambina potrebbe essere stata rapita da un individuo.
- Due Piste Principali nelle Indagini
- Scartata la Pista di Bologna e il Padre di Kata Scarcerato
- Preoccupanti Tentativi di Suicidio dei Genitori
Due Piste Principali nelle Indagini
Secondo questa testimonianza, l’aggressore avrebbe preso Kata dall’ex albergo Astor utilizzando un’uscita secondaria che si affaccia su una strada laterale. Gli investigatori stanno seguendo tutte le piste possibili, ma due in particolare stanno attirando la loro attenzione.
La prima è legata a rivalità tra bande peruviane riguardo al racket delle stanze di quello che un tempo era un hotel e che ora è un edificio abusivamente occupato. L’altra ipotesi prende in considerazione la possibile correlazione della scomparsa di Kata con una vendetta per un’aggressione sessuale perpetrata lo scorso febbraio su una ragazza di 15 anni.
Una donna, coniugata con un peruviano che è caduto dal secondo piano dell’Astor il 27 maggio dopo essere stato inseguito da una banda di connazionali, ha fornito ulteriori dettagli. Secondo La Stampa, ha riferito che un uomo gestisce l’affitto delle stanze nell’hotel e che, durante una discussione con sua figlia, è emerso che la 15enne era stata aggredita da qualcuno nell’hotel.
Questa pista non è stata inizialmente considerata dagli inquirenti perché l’aggressione non era stata denunciata. Verificare se l’aggressione sia effettivamente avvenuta è ancora un passo in sospeso nelle indagini.
Scartata la Pista di Bologna e il Padre di Kata Scarcerato
Nel frattempo, la pista che portava a Bologna si è dimostrata non affidabile. Una donna aveva riferito di aver visto la piccola Kata su un autobus, ma le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno dimostrato il contrario.
Miguel Angel Romero Chicclo, padre di Kata, è stato rilasciato dal carcere. Era detenuto nel carcere di Sollicciano a Firenze in seguito a una condanna in primo grado per furto, ma ora è sottoposto solo all’obbligo di firma.
Preoccupanti Tentativi di Suicidio dei Genitori
Un altro aspetto su cui si indaga è l’aiuto che la madre di Kata, Kathrina, potrebbe aver cercato immediatamente dopo la scomparsa della figlia. Dopo essere tornata dal lavoro come domestica e aver appreso della scomparsa della figlia alle 15:15 del 10 giugno, la madre ha bevuto candeggina in preda alla disperazione. Fortunatamente, le sue condizioni sono migliorate e dovrebbe essere dimessa il 14 giugno.
Anche il padre di Kata ha tentato il suicidio in carcere, ingerendo detersivo e cercando di strangolarsi.