È stato dimostrato da uno studio fatto dal Canisius College di New York che i malati in stadio terminale tendono ad avere visioni di parenti e amici già morti man mano che il momento del loro decesso si avvicina.
Sulle “visioni” in punto di morte da anni scienziati e psicologi si interrogano su quale possa essere l’ultima immagine che appare davanti ai nostri occhi prima del trapasso.
Teorie e ricerche finora non sono riuscite a dare una risposta chiara. Ma un nuovo esperimento ha provato a chiarire le dinamiche pre-morte. In punto di morte, la maggior parte delle persone ha “visioni” di amici e parenti già defunti, e queste diventano più frequenti nelle ore immediatamente precedenti alla dipartita.
Gli scienziati del Canisius College di New York hanno intervistato 66 pazienti che hanno ricevuto cure di fine-vita in un ospizio.
La ricerca, che ha preso in esame un fenomeno diffuso ma ancora poco studiato, ha rilevato che la maggior parte dei pazienti ha avuto almeno una visione del genere al giorno. I ricercatori scrivono:
“Quando i partecipanti allo studio stavano per avvicinarsi alla morte, sono diventate più frequenti le visioni dei loro cari defunti”. “L’impatto delle esperienze di pre-morte sulle persone morenti può essere profondamente significativo – continua la ricerca – queste visioni possono verificarsi mesi, settimane, giorni o ore prima della morte e tipicamente tendono a diminuire la paura di morire, rendendo la transizione dalla vita alla morte più facile”.