Oggi 53enne, l’ex campione dei pesi massimiMike Tyson ha raccontato il gravissimo escamotage col sorriso sulle labbra nel corso di un’intervista a Espn. Come faceva a riempire le provette senza destare sospetti ed eludere l’antidoping? Quando si recava nella sala per il prelievo dell’urina, una volta dinanzi agli ispettori, approfittava della loro pudicizia per mettere in scena il trucco… ovvero, utilizzava un pene finto per non farsi scoprire.
Usava la pipì dei figli per sfuggire ai controlli anti-doping. Lo ha rivelato Mike Tyson nell’intervista a Espn. Oggi 53enne, l’ex campione dei pesi massimi ha raccontato il gravissimo escamotage col sorriso sulle labbra. “Volevo utilizzare l’urina di mia moglie ma lei mi suggerì di non farlo… mi disse ‘quando avranno i risultati ti diranno che sei incinta’ e allora capii che era meglio quella dei ragazzi”. Come faceva a riempire le provette senza destare sospetti?
Quando l’ex leggenda del pugilato si recava nella sala per il prelievo, una volta dinanzi agli ispettori, approfittava della loro pudicizia per mettere in scena il trucco… ovvero, utilizzava un pene finto per non farsi scoprire. “La maggior parte degli uomini, anche se sono omosessuali, mostra sempre un po’ d’imbarazzo quando mostri loro il pene – ha aggiunto Tyson -. Per questo motivo esibivo il mio e così quando gli ispettori si voltavano prendevo quello posticcio”.
A 14 anni di distanza dall’ultimo incontro disputato e dopo una ‘vita spericolata’ fuori dal ring per vari vicissitudini personali e guai con la giustizia, Tyson trova il modo di far parlare ancora di sé al di fuori del ‘quadrato’.
Lassù, coi riflettori puntati addosso, l’avversario di fronte e il fiato sul collo del pubblico era una forza della natura, un peso massimo che si abbatteva sui boxeur rivali e li picchiava fino allo sfinimento, fino a quel knockout che lo ha visto trionfare per 44 volte su 50 match vinti. A qualcuno, Evander Holyfield (nel 1997), strappò anche un pezzo d’orecchio ma quella era un’altra storia.
Lo chiamavano Iron Mike, il pugile d’acciaio che ha dominato per una decina d’anni tra gli Anni Ottanta e Novanta: fortissimo con i guantoni, nato per combattere sul ring ma col brutto vizio di mettersi nei guai per questioni extra-sportive e di soffrire per drammi personali durissimi. Le cronache dei tempi raccontano in ordine sparso di: una condanna per stupro nel 1992, della dipendenza dalla cocaina, della morte della figlia Exodus fino alla recente attività imprenditoriale molto particolare nella coltivazione della marijuana.