Vite al limite: un’altra drammatica fine: Keith Martin muore. Cos’è successo

di Redazione

Vite al limite: un’altra drammatica fine: Keith Martin muore. Cos’è successo

| domenica 01 Gennaio 2023 - 23:18

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Vite al limite: un’altra drammatica fine: Keith Martin muore. Cos’è successo

Keith Martin, un altro concorrente di Vite al limite è morto a 44 anni, era “l’uomo più grasso al mondo”. Ce l’ha messa tutta per migliorare la propria vita ma purtroppo non ce l’ha fatta.

Vite al limite è uno dei successi di Real Time e si tratta di un format racconta e approfondisce la vita di persone che hanno problemi di obesità e oltre alle loro storie personali racconta anche il loro percorso di riabilitazione. Non sempre, però, le storie di queste persone hanno un lieto fine, qualcuno ricade nel baratro e qualcun altro a volte muore per complicazioni alla salute.

Nel format Vite al limite vengono raccontate storie davvero emozionanti, piene d’amore ma molto travagliate, per le quali è impossibile non commuoversi. Le storie che vi si raccontano hanno spesso a che fare con disagi e scompensi dovuti alla salute dei protagonisti del programma che soffrono di obesità.

Nel corso delle diverse edizioni sono stati tanti i protagonisti di queste avventure nel dimagrimento e nel miglioramento della salute e il pubblico segue sempre numeroso per ciascuna di queste storie.

Fra i protagonisti di alcune puntate ci sono anche giovani che non arrivano ai trent’anni, ragazzi che chiedono aiuto al dottor Nowzaradan, il medico di riferimento del programma, il quale interviene solo nei casi più commoventi e disperati, insomma quando c’è il rischio di morte per obesità. Come abbiamo detto però, talvolta, qualcuno non ce la fa e purtroppo muore. È stato il caso di Keith Martin. Ecco cosa è successo.

La triste storia di Keith Martin

“La sfida con sé stessi è quotidiana e continua, il problema è che certi pazienti riescono addirittura ad essere auto-distruttivi, questa la testimonianza del dottor Nowzaradan in un’intervista e il suo discorso prosegue con queste parole: “Il mio lavoro non è riuscire a farli dimagrire ma piuttosto riuscire a convincerli che ne valga la pena.

Spesso so di essere un po’ più duro e cattivo di quanto invece vorrei”. Ovviamente trattandosi di casi di obesità è praticamente impossibile che queste persone possano dimagrire, ma certamente possono perdere una quantità di peso sufficiente per tornare a vivere. Talvolta però qualcosa va storto e anche probabilmente per questioni di fiducia in se stessi non si riesca a seguire i ritmi e qualcuno fallisce, rimettendoci anche la vita.

Keith Martin per esempio è stato uno dei pazienti più difficili per Nowzaradan. L’uomo mangiava cibo spazzatura, come molte persone nella sua condizione che trovavano conforto nel cibo. Nel programma ha raccontato di essere arrivato al punto di assumere anche 20.000 calorie al giorno. L’uomo ha mostrato la sua dieta quotidiana: sei uova fritte, pizze, kebab, cibo da fast food, sei pinte di caffè e due litri di bibite gassate dalla mattina alla sera.

“Keith, come molte persone, aveva alcuni problemi emotivi e si è rivolto al cibo per essere confortato” ha confermato il medico di Keith, Kesava Mannur. “Questo tipo di comportamento non è una novità, ma la gravità della cosa è di quanto sia facile per le persone in quella situazione acquistare un sacco di cibo spazzatura a buon mercato”.

Keith Martin è morto, ma prima di morire anche lui si è sottoposto a un’operazione chirurgica per dimagrire. I medici gli hanno asportato quasi tre quarti dello stomaco e di per sé l’intervento è andato a buon fine. Keith aveva perso 100kg ed era tornato a camminare da solo. Otto mesi dopo l’operazione, tuttavia, Keith contrasse una grave polmonite. Il suo corpo malgrado il peso perso non è stato abbastanza forte da sopportare la malattia.

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