«Voglio chiarire il fatto che noi escludiamo l’ipotesi che Viviana si sia suicidata anche per elementi che ci vengono dagli ultimi controlli, cioè che non ci sono tracce di sangue su pilone, né tracce di Viviana». A dirlo l’avvocato Claudio Mondello legale di Daniele Mondello marito di Viviana Parisi e padre di Gioele entrambi scomparsi e poi trovati morti nelle campagne di Caronia. «Dagli elementi in nostro possesso, dunque – prosegue Mondello – non si può in nessun modo avvalorare l’ipotesi che si sia gettata o sia scivolata salendo sul pilone».
«Gioele non è morto nell’incidente»
Sull’incidente aggiunge: «Al momento tendiamo ad escludere quasi definitivamente l’ipotesi che il bimbo possa essere morto nell’incidente perché da indiscrezioni non ci sarebbero microfratture nel cranio del bimbo dopo i primi rilievi». «Questi elementi – prosegue Mondello insieme al fatto che non sono state trovate impronte di Gioele nel parabrezza e tracce di sangue con il Luminol ci fanno propendere per la tesi che il bimbo non sia morto durante l’incidente. (Continua…)
Naturalmente si devono aspettare ulteriori esami sul cranio e accertamenti che verranno fatti anche dai nostri periti anche per ricostruire la dinamica dell’incidente». «Non escludiamo tra l’altro di chiedere alla Procura – aggiunge il legale – di fornirci i dati dei testimoni che hanno visto Viviana e Giole vivi per raccogliere anche noi la loro testimonianza e fare definitivamente chiarezza su questa ipotesi».
I testimoni dello scontro raccontano: “Stavamo percorrendo la galleria con un furgone sulla corsia di destra della Palermo Messina. Improvvisamente abbiamo sentito lo stridio di una frenata proveniente dal lato posteriore ed immediatamente dopo un urto, sul nostro sportello anteriore. Un’Opel Corsa ci è venuta contro. Ho perso il controllo del mezzo, mentre l’auto andava avanti, sbandava, e poi si è fermata cinquanta metri dopo”. (Continua…)
A raccontare gli ultimi istanti in cui Viviana Parisi è stata vista viva assieme al figlio Gioele, è uno degli operai che si trovavano nel furgone contro cui la deejay trovata morta sotto un traliccio nei boschi di Caronia, si sarebbe schiantata con la sua auto. Il suo corpo è stato ritrovato lo scorso 8 agosto, mentre i resti di quello del figlio dopo una decina di giorni.
“È stato un urto violento, tanto che ho sbandato, ho urtato più volte il marciapiede di destra, i pneumatici sono scoppiati e il vetro del finestrino accanto a me si è frantumato in mille pezzi, lo sportello anteriore ha riportato parecchi danni per l’impatto dell’auto”, ha proseguito l’operaio. Dopo lo schianto, l’autista del furgone è sceso per segnalare l’incidente agli altri automobilisti, mentre il collega che era con lui sul veicolo si è diretto verso l’Opel Corsa. Dall’auto sarebbe scesa Viviana, che si è allontanata dal luogo. Da quel momento di lui non si sono avute più notizie, fino al ritrovamento dei due cadaveri.