Viviana Parisi, ecco dove stava andando: la ricostruzione su Facebook

di admin

Viviana Parisi, ecco dove stava andando: la ricostruzione su Facebook

| venerdì 14 Agosto 2020 - 12:05

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Viviana Parisi, ecco dove stava andando: la ricostruzione su Facebook

Viviana Parisi «voleva recarsi alla “Piramide della Luce” a Moffa d’Anfermo», proprio a pochi chilometri da dove è stato trovato il corpo della donna privo di vita. Claudio Mondello,uno dei due legali e cugino del marito di Viviana, sembra esserne certo. Lo scrive su Facebook, in lungo post dove presenta una sorta di ricostruzione di quanto probabilmente accaduto la mattina del 3 agosto. La «Piramide al 38º parallelo» è un’opera dell’artista Mauro Staccioli e fa parte della «Fiumara d’Arte», un museo all’aperto costituito da diverse sculture di artisti contemporanei ubicate lungo gli argini del fiume Tusa.

Una piramide affacciata sul mare dove ogni anno a giugno (la prima domenica dopo il solstizio d’estate) si svolge il «rito della luce», con interventi di artisti, attori e poeti che si esibiscono attorno alla Piramide. Tutti, compresi i visitatori rigorosamente vestiti di bianco. «Chi partecipa sceglie consapevolmente una via, un cammino di luce», si legge nella descrizione dell’evento. Piramide che, secondo alcuni, nel corso degli anni è divenuta anche un luogo mistico ed esoterico. (Continua…)

Ma perché Viviana Parisi avrebbe dovuto raggiungere, insieme al figlio Gioele di 4 anni, questo monumento? Nei giorni precedenti «chiede a Mariella Mondello e Maurizio Mondello dove si trovi questa piramide», scrive il legale e parente. Una richiesta fatta in un momento di difficoltà che la donna stava attraversando: «Il riaccendersi dei casi di Covid — aggiunge Claudio Mondello — acuisce la paura che qualcosa possa accadere alla propria famiglia; in particolare al proprio figlioletto». Così si arriva alla mattina di quel fatidico lunedì. «Esco a comprare un paio di scarpe per Gioele», dice Viviana al marito.

«Si assicura di eludere ogni forma di vigilanza e di avere il piccolo in macchina», commenta il legale. Per acquistare le scarpe serve, infatti, la presenza del piccolo: «Daniele non ci trova nulla di strano e scende in sala registrazione», continua Claudio Mondello. Questa la ricostruzione del legale di quanto possa essere accaduto subito dopo. Il carburante per un tragitto di più di 100 chilometri (la distanza tra Venetico, dove la famiglia vive, e la piramide) non era sufficiente. «Viviana esce, pertanto, a Sant’Agata di Militello a fare rifornimento: in paese ci sono 4 distributori». Proprio in una di queste strutture dovrebbe essere istallata la telecamera che ha registrato il passaggio dell’auto della donna: (Continua…)

registrazione ritenuta molto utile dagli inquirenti perché mostrerebbe la presenza del piccolo Gioele in auto. Il legale era andato personalmente a parlare con i titolari e gli addetti di questi distributori di carburante: «Mi hanno riferito ieri che gli organi inquirenti, solo in giornata, avessero chiesto loro le immagini delle rispettive installazioni». Secondo la ricostruzione del legale, dopo aver fatto rifornimento di carburante Viviana si rimette in marcia, Sant’Agata di Militello dista circa 40 chilometri dalla Piramide. «Ma si rende conto che si è fatto tardi: Daniele potrebbe insospettirsi per la propria assenza». Il suo telefono cellulare lo ha lasciato a casa «forse proprio per evitare di essere sottoposta a controllo», sottolinea Claudio Mondello. Passa poco e la sua auto ha l’incidente con un furgone di operai. Siamo a circa 25 chilometri dall’ipotetica destinazione.

Qui la ricostruzione del legale si ferma: «È da questo momento — scrive — che dobbiamo, per un verso, ricostruire la dinamica degli eventi e, per altro, sul piano giuridico individuare (se esistono) responsabilità per azioni od omissioni». Le ricerche per trovare il bambino di 4 anni, infatti, sono ancora in corso. Che cosa accade subito dopo? Al momento solo delle ipotesi: «Viviana — scrive il legale — si allontana in preda a profondo turbamento emotivo e tale turbamento esita in omicidio-suicidio». Oppure la seconda ipotesi: «Viviana si allontana in preda a profondo turbamento emotivo e tale turbamento esita in un incidente. È una zona, quella in cui si smarrisce, irta di pericoli sia per la morfologia del terreno che per la fauna autoctona e, dato che nelle vicinanze insistono insediamenti umani, forse anche domestici». Due ipotesi e tanti dubbi ma per il legale della famiglia sembra essere certa la presenza di Gioele con la mamma quando questa decidere di lasciare l’auto, superare il guardrail e addentrarsi nel bosco che circonda l’autostrada Messina-Palermo.

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