Walter Ricciardi: “Ecco cosa ci aspetta per dicembre e gennaio”

di admin

Walter Ricciardi: “Ecco cosa ci aspetta per dicembre e gennaio”

| lunedì 07 Dicembre 2020 - 16:36

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Walter Ricciardi: “Ecco cosa ci aspetta per dicembre e gennaio”

Saranno un dicembre e gennaio terribili. Lo dice Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma e direttore scientifico degli Istituti clinici scientifici Maugeri nel suo intervento al quinto ‘Orphan Drug Day-l’impatto della pandemia sui malati rari.

«Siamo ancora nel pieno della seconda ondata del Covid, e dicembre e gennaio saranno due mesi terribili per due motivi: per i problemi nell’accesso ai servizi e per le tante differenze a livello regionale» sottolinea Ricciardi. Che poi parla, a tutto campo, affrontando temi che vanno dalle riunioni famigliari al vaccino. (Continua..)

Anche dal Comitato tecnico scientifico si rinnova l’invito ad evitare assembramenti e a limitare al massimo i contatti sociali. E Ricciardi si unisce al coro degli esperti: «Anche noi eravamo abituati a riunioni familiari con 15-20 persone, ma quest’anno non si può.

Festeggerò con mia moglie e le mie figlie» dice Ricciardi. E ancora: «E’ molto importante continuare con il rispetto delle regole, sia a livello individuale che da parte degli organismi istituzionali, perché se si allentano le misure troppo presto non solo non si inverte il trend, ma il rischio è quello di trovarci di fronte a mesi difficilissimi, in cui Covid e influenza correranno insieme. (Continua..)

Perché il coronavirus circola ancora in modo importante, e non rispetta i confini regionali». All’indomani dell’annuncio dell’Abruzzo diventato “arancione” in anticipo e per scelta autonoma Ricciardi sottolinea: «Non bisogna allentare troppo presto, o dare l’impressione che la zona gialla sia ‘liberi tutti’. Altrimenti – sottolinea con forza Ricciardi – c’è il rischio di un ulteriore aggravamento dell’ondata epidemica.

Se invece terremo duro, a gennaio arriverà il calo vero dei nuovi casi, così come quello dei decessi. Attenzione però – ammonisce – riuscire a ridurre la curva non è ineluttabile: se non si capisce che le evidenze valgono per tutta Italia e che il virus non conosce confini, c’è il rischio che la curva torni a crescere. E questo proprio quando ci aspettiamo il maggior numero di casi di influenza». Uno scenario da ‘incubo’ per l’inizio del 2021.

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