Wami, l’acqua potabile donata consumando acqua naturale in bottiglia

di admin

Wami, l’acqua potabile donata consumando acqua naturale in bottiglia

| giovedì 22 Ottobre 2020 - 16:21

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Wami, l’acqua potabile donata consumando acqua naturale in bottiglia

Nei paesi industrializzati, l’approvvigionamento di acqua potabile non è un problema, e non lo è nemmeno trovare acqua naturale in bottiglia per il consumo alimentare. Purtroppo però questo bene prezioso per diversi fattori pur essendo un elemento naturalmente presente nell’ambiente non è reperibile in modo semplice in tutti i paesi del mondo.

Ovviamente parlando di reperibilità, ci riferiamo al consumo umano di acqua potabile e acqua naturale minerale. Quella potabile normalmente usata per l’agricoltura, per il funzionamento di fabbriche, per la pulizia personale e degli oggetti etc…. la seconda, ovvero l’acqua minerale naturale come bene alimentare.

In generale però l’acqua è un bene essenziale per la sopravvivenza di ogni cosa, perciò è facilmente intuibile come si può vivere senza acqua e come ogni popolazione che ne è sprovvista sia di fatto poco fortunata. Ecco da cosa nasce l’idea “sociale” di Wami, l’azienda che gestisce una sorgente alpina in grado di generare acqua minerale che viene per l’appunto imbottigliata e distribuita per il consumo alimentare.

Perché l’acqua naturale in bottiglia Wami è differente dalle altre?

Non tanto per le proprietà nutrizionali che denotano una particolare presenza ridotta di sodio, ma perché l’azienda che la imbottiglia e vende ha un obiettivo sociale di notevole importanza. Essa di fatto crea progetti per la realizzazione di acquedotti e pozzi per l’estrazione di acqua potabile dal sottosuolo lì dove le possibilità economiche e sociali non permettono alle popolazioni locali di farlo.

Wami investe parte del ricavo che ritorna dalla vendita dell’acqua naturale in bottiglia sulla gestione di tali progetti.

Il consumatore che compra e beve l’acqua in bottiglia wami in pratica, anche se indirettamente, contribuisce ad una donazione di acqua potabile alle popolazioni più povere.

L’idea viene spiegata sul sito dell’azienda in modo molto semplice grazie ad una info-grafica chiara ed esaustiva che spiega come è possibile con una bottiglia donare ben 100 litri di acqua. Ecco il processo:

  1. Realizzazione di un acquedotto per portare l’acqua in superficie dal sottosuolo;
  2. Realizzare una rete di tubature per la distribuzione fino alle abitazioni;
  3. Dotare ogni famiglia di una fornitura di circa 1.000.000 di litri di acqua;

Il tutto avendo stabilito che per finanziare la possibilità di portare l’acqua a un singolo rubinetto bastano meno di 10.000 bottiglie di acqua Wami, per cui una singola bottiglia di fatto corrisponde a 100 litri di acqua direttamente a casa delle famiglie bisognose. Sul sito ufficiale è possibile trovare molte informazioni importanti e i progetti aperti. Approfondimenti su: wa-mi.org/project/

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