Il personaggio di Wanna Marchi, inevitabilmente, non viene più guardato in modo positivo anche da chi la seguiva in Tv dopo le truffe di cui si è resa protagonista. Nonostante il carcere, però, lei non ha perso la grinta che l’ha sempre caratterizzata.
Wanna Marchi e Stefania Nobile sono certamente qualcosa di più di una mamma e una figlia, ma due donne che non sembrano saper vivere l’una lontano dall’altra. Le due, infatti, sono state sempre fianco a fianco nel periodo del grande successo in Tv, dove con il loro grande spirito di convincimento riuscivano a catturare l’interesse di milioni di persone.
Bastavano infatti poche parole per convincere chi le seguiva da casa a comprare prodotti di ogni tipo, dalle creme di bellezza agli amuleti. E non si sono separate nemmeno nella fase più buia, quella trascorsa in carcere, dove sono finite con l’accusa di truffa. Wanna Marchi e Stefania Nobile: la grinta è quella di sempre.
Chi pensa che essere state condannate abbia fatto male all’animo di una come Wanna Marchi si sbaglia di grosso. Anzi, lei che veniva da una famiglia povera e che aveva iniziato come estetista sembra essere l’esempio del detto “volere è potere”. Ben presto, infatti, è riuscita a trasformarsi in una vera regina delle televendite, che aveva ben pochi eguali.
A farle da braccio destro c’era l’inseparabile figlia Stefania Nobile, con cui è riuscita a costruire una vera fortuna. Poco importa, almeno per loro, se tutto questo è avvenuto sulle spalle di persone che credevano ciecamente in loro e che sono poi finite sul lastrico.
La loro fama, nonostante la condanna, è rimasta quella di sempre, anzi è stata fonte di ispirazione per una serie Netflix in quattro puntate, dal titolo “Wanda” e che racconta tutta la sua parabola, dai momenti più belli al declino degli ultimi anni.
Tutto è stato raccontato con il massimo realismo, grazie alle testimonianze non solo delle due protagoniste, ma anche di chi ha avuto modo di collaborare con loro e di chi purtroppo è stato vittima delle loro truffe.
In difesa di se stesse
Nonostante tutto, c’è chi è ancora felice di incontrarle da vicino, o almeno questo è quello che sostiene Wanna. “In strada ci fermano e ci chiedono in continuazione dei selfie” – sono le loro parole a ‘Il Fatto Quotidiano’.
Da parte loro non sembra esserci però alcun pentimento: “Non mi pare che lo Stato abbia smesso di far giocare i cittadini ai numeri del Lotto. Eppure, conosco gente che in quel modo ha perso la casa – ha detto Stefania al ‘Corriere della Sera’ –. Se non fa un passo indietro lo Stato, non vedo perché Wanna Marchi dovrebbe pentirsi. E poi, se si trattava davvero di persone senza soldi, che si sono indebitate, come hanno raccontato in tribunale, come mai all’epoca riuscirono a pagare 300 milioni di lire ad un mago? Questa è una storia vecchia, per cui abbiamo già scontato 9 anni di carcere”.
Dimenticare il carcere, però, non sarà semplice nemmeno per due come loro: “Sono stati anni tremendi. Nonostante una pena così severa, siamo uscite sane da questa esperienza e abbiamo ripreso in mano la nostra vita, ricominciando a lavorare. Eppure, è rimasto su di noi il marchio del sale e dei numeri. Anche se le stesse cose, in Italia, continuano a farle tanti altri. Forse lo stato dovrebbe chiedere a Wanna Marchi di insegnare alle persone come non farsi ingannare dai maghi”.