Ylenia Carrisi, un pensiero fisso, un dolore perenne nel cuore di Romina Power che, periodicamente, ritorna con tutto il suo carico di angoscia.
Una vita che ne contiene altre millanta. Un’esistenza-matrioska, dove ciascuna porzione racconta una storia, un’emozione. La vita di Romina Power è stata, ed è, questo e molto altro ancora.
Romina non è nata non in un località qualunque.
La sua biografia ci dice infatti che il suo luogo natio è Los Angeles. Non è nata in un famiglia qualunque. I suoi genitori infatti sono stati due divi di Hollywood, innamorati dell’Italia. Tyrone Power e Linda Christian, si sono sposati a Roma nella Basilica di Santa Francesca Romana, nel 1949.
Il fascino della città eterna è rimasto impresso a tal punto sulla pelle e nel cuore di papà Tyrone che nel 1951, alla nascita della sua primogenita, decide di crearle un nome ad hoc, solo per lei: Romina. Da quel momento il nome si diffonderà velocemente. Nel frattempo la piccola primogenita della coppia hollywoodiana ha iniziato a muovere i primi passi e a conoscere i primi “luoghi di lavoro” di mamma e papà.
Insieme alla sorella minore, Taryn, ha calpestato i primi set cinematografici, circondata da un numero imprecisato di persone che corrono, preparano, truccano, riprendono, spesso gridando e imprecando. È il grande cinema americano e i suoi genitori ne fanno parte. Da protagonisti. Ma il sogno è durato poco. Il 15 novembre 1958, a soli 44 anni, Tyrone Power è morto a causa di un infarto durante le riprese del film Salomone e la regina di Saba.
Romina ha soltanto sette anni e la vita gli ha già presentato un conto salato. E così la bambina americana, figlia di divi hollywoodiani, con il nome che è un atto d’amore nei confronti di Roma e dell’Italia, una volta diventata grande non poteva non avere l’Italia nel suo destino. E che destino.
L’italico stivale le ha dapprima offerto il lavoro e, durante il lavoro, ha trovato l’amore della sua vita.
Galeotto è stato un set
Ed una figlia di una nota coppia di attori, dove avrebbe potuto trovare l’amore della sua vita se non su un set cinematografico? Il film si intitola Nel sole e si inquadra nella tradizione di film che sono nati da grandi successi discografici.
Galeotto è stato il set, le luci, la giovinezza e la trama del film. È lì che si sono incontrati per la prima volta, Romina Power e Albano Carrisi. È lì che hanno deciso, dopo soltanto uno sguardo, o poco più, che avrebbero intrapreso un lungo cammino insieme. Siamo nel 1967. Il 1970 sarà l’anno del loro matrimonio e l’inizio di una storia d’amore che ha scollinato decenni e fratture.
Dal loro matrimonio sono nati quattro bellissimi figli e la loro storia è durata quasi tre decenni. Poi è arrivata la separazione, dolorosa, ed inevitabile. Forse. Una decisione che ha scioccato l’opinione pubblica abituata a vederli insieme sul palco così come nella vita privata. Cellino San Marco era diventato il loro piccolo regno lontano da occhi indiscreti ed invidiosi. Purtroppo, però, la fine della storia è arrivata ugualmente.
Tre decenni di vita insieme dove le gioie convissute sono state innumerevoli, dove vita professionale e privata si erano fusa in una sintesi che appariva quasi magica.
L’armonia di una famiglia bellissima, serena e felice è stata distrutta dall’evento più drammatico datato
1° gennaio 1994. Ylenia Carrisi, la figlia primogenita di Albano e Romina Power, si trova a New Orleans e la sera dell’ultimo dell’anno del 1993 ha telefonato a casa dei suoi genitori. Quella telefonata è stato l’ultimo contatto. Un istante dopo si sono perse le sue tracce e la sua scomparsa è rimasta sempre avvolta nel più fitto mistero.
Una tragedia che ha segnato l’intera famiglia e, per alcuni, ha anche minato il rapporto tra Albano e Romina Power fino alla decisione estrema di porre fine alla loro storia. Albano ha più volte smentito che la causa della loro separazione sia da ricercare nella tragedia di Ylenia.
Ylenia Carrisi, quell’infinita speranza
Sono passati quasi trent’anni da quell’ultima, drammatica telefonata. Quasi trent’anni dall’ultima volta che si è ascoltata la voce di Ylenia.
Albano Carrisi, pur nell’indicibile dolore, nel corso degli anni, sembra aver messo il cuore in pace. Ylenia non c’è più e il suo unico, struggente rimpianto è quello di non avere un luogo dove andarla a piangere. Romina Power ha, invece, sempre avuto un atteggiamento diverso.
Un dolore lacerante che ha però sempre lasciato accesa una piccola fiammella di speranza.
La speranza che in qualche angolo del mondo, il cuore di Ylenia continui a pulsare. E periodicamente il cuore di mamma Romina è come se sentisse una vibrazione diversa, una sensazione di vita viva che soltanto una madre può cogliere. E queste sensazioni le ha sempre condivise con il suo sterminato popolo di follower, innamorato di un’artista che, prima di tutto, è stata una moglie ed è stata, è e sarà sempre una madre di quattro figli. Oggi come allora.
Sul suo profilo Instagram, Romina Power ha postato una bellissima foto di Ylenia alla quale ha accompagnato una struggente didascalia.
“Ylenia, il tuo bel viso appare improvvisamente nella mia mente come i raggi del sole appaiono dietro le nuvole nel cielo. Dove sei, amore mio?“. La domanda più struggente per una risposta che si ha paura persino di pensare.
Perché Romina Power è una madre che vuole continuare a lasciare aperto l’uscio di casa con la speranza che, un giorno, una voce la chiami nuovamente. Una voce che, in realtà, non ascolta da quasi trent’anni, ma che risuona continuamente nella sua mente. Da quasi trent’anni quella voce, quelle parole pronunciate l’ultimo giorno dell’anno del 1993, rappresentano un filo sottilissimo, invisibile che tiene unite due anime indivisibili.
I suoi follower le gridano: coraggio
Numerosi i messaggi che hanno tempestato il profilo di Romina Power. E tutti sembrano trasmettere soltanto un messaggio che è una sorta di invito: coraggio, con un’infinità di cuoricini rossi. Coraggio, per continuare a vivere avendo sempre al proprio fianco un sempiterno amore-dolore. Coraggio per continuare a coltivare una speranza forse senza speranza, lasciando sempre aperto l’uscio della porta. Perché non si sa mai.