Young Signorino: “Sono il figlio di Satana, anche mio figlio deve chiamarmi così”

di redazione

Young Signorino: “Sono il figlio di Satana, anche mio figlio deve chiamarmi così”

| mercoledì 27 Marzo 2019 - 15:47

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Young Signorino: “Sono il figlio di Satana, anche mio figlio deve chiamarmi così”

L’intervista di Young Signorino a Rolling Stone che ha lasciato tutti basiti!Ho saputo che hai avuto qualche problema di recente.
Sì, sono stato in psichiatria per una quarantina di giorni. O forse erano trenta? Fai trenta. Ogni tanto ho bisogno di entrare nel mio mondo e di mostrarlo anche alle persone. Solo che loro non lo capiscono e mi prendono per pazzo.

Però ammetterai che c’è qualcosa di strano in te e la tua musica.
Certo, ma è proprio quello che voglio. La gente però riesce sempre a fraintendere. Per esempio, quando ho scritto Dolce Droga mi sentivo Ludovico Einaudi, mi sono ispirato al suo pezzo che si chiama così. La gente però nel video non ha capito che la Dolce Droga è la verdura che tengo in mano.

Eh ok, ma sul tuo Instagram ogni post riguarda gli psicofarmaci però.
Infatti l’ho fatto per confondere le idee. Volevo vedere in quanti ci sarebbero arrivati ma ancora niente. Sei il primo a cui lo dico. La Dolce Droga è la verdura. Voglio confondere ma non voglio prendere per il culo nessuno però, attenzione.

Quando invece dici che tuo padre è Satana vuoi provocare?
No in quel caso sono serio. È veramente mio padre Satana. So che è lui. Mi ha aiutato moltissimo quando ne avevo bisogno. Per me è un padre affettuoso e anche coi mocassini. Sono il Marilyn Manson italiano. Sono molto informato sul satanismo. Anche mio figlio mi deve chiamare così: “Papà Satana”. Ha due anni, magari faccio in tempo a farne un altro. Non era previsto che facessi un figlio così presto ma gli voglio bene.

Da cosa deriva il Signorino?
Deriva da quando sono uscito dal coma. È stato in quel momento che mi sono sentito un Signorino per la prima volta. Che hai combinato per finire in coma?Ho preso troppi farmaci. L’ho fatto apposta per divertirmi e vedere se potevo cambiare personalità. E così infatti è stato. Ora mi sento la milf della trap. Sulla carta d’identità sono giovane, dentro invece ho quarant’anni. Sono saggio.

Prendere un botto di farmaci e finire in coma però non è da saggi, eh.
Lo so, però ero completamente cosciente di ciò che stavo facendo. È successo nel 2016, quando ancora non ero papà.

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